Fra le mani sicure della regista francese Jeanne Henry

in mani sicure
Un futuro sereno per il piccolo Theo. Il film è la storia di un’adozione raccontata con intelligenza, empatia e realismo che affronta temi spesso poco conosciuti.

In mani sicure(Pupille) è un film del 2018 scritto e diretto dall’attrice e regista francese Jeanne Henry, classe 1978, che si è guadagnato ben tre nomination al Premio Cesar 2019. È il secondo lungometraggio di Henry, e se questi sono i suoi esordi crediamo che ci siano delle ottime premesse, soprattutto per lo sguardo attento e la sensibilità dimostrata su temi spesso poco conosciuti. La vicenda In mani sicure è ambientata in Francia e racconta la storia del piccolo Theo, nato da una giovanissima madre che decide di partorire in anonimato e dare in adozione il bambino. La struttura ospedaliera dove si reca al momento del parto attiva la procedura prevista affinché la ragazza sia supportata adeguatamente nella sua scelta. Il tutto avviene secondo protocolli evidentemente sperimentati, senza alcun giudizio verso la ragazza, che compie una scelta a dir poco difficile. Anche in Italia è previsto, molti ancora non ne sono informati.

La prassi prevede un periodo di due mesi prima che la sua scelta diventi definitiva e che il neonato venga dato in adozione. Nel frattempo verrà collocato presso una famiglia affidataria professionale. Questa scelta non è scontata, in Italia questo tipo di figure che lavorano in collaborazione con i servizi sociali non sono così diffuse. Se poi consideriamo certe nostre lungaggini burocratiche, il piccoletto avrebbe dovuto attendere un bel po’. Non tutti sanno che in quel primissimo periodo della sua vita è fondamentale che egli sia accudito come solo una famiglia può fare. Molti ancora pensano che in fondo quegli esserini urlanti non capiscano, ma se approfondite anche solo un po’ la teoria dell’attaccamento di John Bowlby, capirete quanto in quei primissimi mesi sia possibile fare la differenza perché quel neonato diventi una persona sana e serena. Se siete ancora increduli potete verificare, ma è scientificamente provato.

Gli assistenti sociali incaricheranno un genitore affidatario insolito, almeno per le italiche abitudini, ma come vedrete faranno centro. Papà Jeane si dimostrerà attento a ogni piccolo segnale e questo sarà la salvezza di Theo. Ulteriore riflessione su come anche un uomo possa essere un genitore attento e amorevole. Qualcuno crede forse non sia possibile? Il lavoro dell’équipe che segue la vicenda per individuare la giusta famiglia adottiva, nel caso in cui la madre confermi la sua scelta, è sotto gli occhi di noi spettatori. Si tratta di una scelta impegnativa e di grande responsabilità che richiede attente valutazioni. La mamma di Theo sarà Alice, in attesa di adozione da molti anni e nonostante la separazione dal marito con il quale aveva avviato questo difficile percorso. Altro tema spesso oggetto di dibattito: può un genitore single essere adeguato? Le immagini di Alice con il piccolo Theo vi daranno la risposta. Come viene effettuato il passaggio del piccolo dalla famiglia affidataria alla sua nuova mamma è davvero un piccolo gioiello su come si dovrebbe fare. Purtroppo non sempre accade.
In mani sicure è disponibile per tutti sulla piattaforma di Raiplay, non possiamo che augurarvi buona visione!

Paola Giannò

Foto in alto: In mani sicure (Pupille)

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1 commento su “Fra le mani sicure della regista francese Jeanne Henry”

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