La poesia nel dì di domenica presenta “Un attimo” di Fadwa Toqan

Fadwa Tuqan
Poeta palestinese dal talento innovativo e originale, figlia di Nablus, montagna di fuoco. La sua poesia: un viaggio d’amore, bellezza e speranza.

Voce lirica della Palestina, educatrice, combattente per la giustizia e icona culturale: Fadwa Tuqan è una delle poche poete palestinesi di fama internazionale. La sua opera è un pilastro, un patrimonio inestimabile per l’intero mondo arabo. La sua vita e i suoi componimenti sono un’ispirazione per generazioni di persone che lottano per la libertà e la dignità umana.

Fadwa Toqan non ha mai avuto bisogno di armi, perché la sua stessa poesia è stata un’arma potente contro i soprusi. Fin da bambina, ha dovuto affrontare le idee retrograde sulla condizione delle donne in un mondo patriarcale e l’oppressione del suo popolo. È stata una voce per coloro che non potevano parlare, un richiamo per la giustizia e la libertà.

In molte delle sue liriche l’amore è intrecciato con il paesaggio della Palestina, diventando un simbolo della lotta del suo popolo per la libertà e l’indipendenza. In queste poesie, l’amore è una fonte di forza per resistere alle sfide e alla sofferenza.

Dopo Felice nel suo grembo, oggi proponiamo Un attimo, dove l’amore è la forza per vivere oggi, non ieri e non domani. Con le sue parole ci ricorda che, nonostante le sfide che affrontiamo, l’amore è ciò che ci rende veramente umani, collegandoci l’uno all’altro in un legame indissolubile di comprensione e solidarietà.

Per La poesia nel dì di domenica, Serena Betti legge per noi Un attimo di Fadwa Toqan. Buon ascolto.

Debora Menichetti

Foto in alto: Fadwa Toqan

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un attimo

Desidero solo silenzio e quiete;

non parlarmi di cose del passato o del futuro;

non parlarmi di ieri e non andare lontano all’indomani.

Questo attimo, per me,

non ha mai prima né dopo;

il tempo limitato per me,

non ha più senso.

Ieri è scomparso quali echi ed ombre

e l’ignoto domani si dilaga lontano

e non si vede più:

sarà forse diverso di quanto han disegnato

le mani dai sogni tuoi e miei;

diverso di quanto desideriamo?

Questo attimo, e non altri tempi,

è un fiore che si apre nelle nostre mani:

senza frutti e senza radici,

ma è solo un fiore di spontanea bellezza;

teniamolo bene prima che si strappi,

amore mio!

Se questo articolo ti è piaciuto condividilo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Solve : *
12 + 3 =