Ventiquattro affreschi di innovatrici nella raccolta Ritratti di donne

Sara Rattaro

La raccolta di racconti a cura di Sara Rattaro (Morellini, 2025) tratteggia figure di pioniere nel campo di scienze, arte e sapere

Scrittrici, poete, artiste, scienziate, viaggiatrici. Sono le ventiquattro personalità raccontate da altrettante autrici nella raccolta Ritratti di donne 3 edita da Morellini (2025), la terza della serie curata da Sara Rattaro nell’ambito di un laboratorio di scrittura.

Tramite dialoghi, racconti, istantanee di vita le autrici narrano le vicende di donne che hanno sfidato i limiti sociali, i pregiudizi, le remore esterne e interne alla loro stessa personalità. Ma anche figure che hanno abbracciato la propria fragilità e ne hanno fatto un punto di forza.

C’è la prima donna a ottenere una cattedra universitaria in Europa, Laura Bassi, vissuta nel ‘700 a Bologna, e la prima persona sordocieca a laurearsi, Helen Keller. C’è la madre dell’informatica, Ada Lovelace, e una scienziata nota come diva del cinema, Hedy Lamarr.

Ci sono la poeta e scrittrice inglese Emily Brontë, la brasiliana Clarice Lispector e la nostra indimenticata Alda Merini.

Incontriamo inoltre la divina del pastello Rosalba Carriera, celebre nella Venezia del ‘700, che scelse di non avere legami sentimentali per godere di maggiore libertà, a differenza della francese Camille Claudel e dell’americana Josephine Nivison, ambedue condannate, nei secoli a venire, a rapporti infausti con dei partner che ne offuscarono il talento – Auguste Rodin ed Edward Hopper.

Troviamo donne che con le loro imprese hanno sfidato i limiti del proprio corpo, come l’atleta Alice Coachman, l’esploratrice Ida Pfeiffer, l’alpinista Mary Varale.

Non poteva mancare una delle femministe più celebri della storia, Simone de Beauvoir, e una delle autrici francesi che meglio incarna la visione femminile dei nostri anni, il premio Nobel Annie Ernaux.

Chi per i propri ideali dovette sopportare la permanenza in prigione – come l’eroina risorgimentale Antonietta De Pace – e chi quella in monastero – come l’autrice medievale Christine de Pizan. Chi da dedicato la propria vita agli animali, ad esempio la zoologa statunitense Dian Fossey, o agli astri – Maria Mitchell.

Non mancano personagge controverse, come la pioniera del pensiero positivo Louise Hay, o profondamente legate alla religione, come l’ideologa del femminismo cattolico Kate McElwee, o alla politica, come la fotografa Tina Modotti e la senatrice Lina Merlin, che dà il nome alla legge per la quale tanto si batté. C’è anche chi, invece, lottò per la centralità del bambino in pedagogia, come Maria Montessori.

I racconti di Ritratti di donne 3 mettono in luce figure scarsamente conosciute dal grande pubblico, svelano lati meno noti di donne celebri o le ritraggono con un taglio differente, avendo il coraggio di non nasconderne neanche gli aspetti dibattuti. Intrattengono piacevolmente, informano senza cadere nel didascalico, appassionano chi legge con la volontà di continuare a far risuonare le voci potenti delle protagoniste.

A dispetto dei temi forti e talvolta dolorosi, Storie di donne 3 è una lettura apprezzabile anche nell’indolente spensieratezza della stagione estiva.

Silvia Roncucci

Foto in alto: Sara Rattaro

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