Immagini che racchiudono sensazioni ed emozioni insieme ai pensieri che hanno evocato. Vi regaliamo il nostro concetto di bellezza.
In questi giorni, sul mio terrazzo, ha fiorito un ospite speciale: lo Zephyranthes candida, comunemente noto come giglio della pioggia. Questo fiore delicato, che sboccia in risposta alla pioggia che finalmente interrompe una lunga siccità, è una vera e propria bellezza della natura. Il prodigio più grande è che in questo periodo le piogge non sono state frequenti e cospicue. Lo sono state però le mie cure ripagate dalla bellezza e dalla serenità che questo fiore mi trasmette.
Il nome Zephyranthes deriva dal greco zephyros, che significa “zefiro”, il vento occidentale, e anthos, “fiore”. È dunque il “fiore del vento dell’ovest”, il vento che porta le piogge, e con esse la promessa di una nuova vita. Si narra che i primi esploratori spagnoli, giunti in Argentina presso il Rio de la Plata, rimanessero incantati da un campo pieno di questi gigli, i cui stami d’oro brillavano al sole. Fu proprio questa visione a ispirarli a chiamare il fiume “fiume d’argento”, dando così origine al nome dell’Argentina.
Il picco di fioritura di questi gigli, dopo le piogge, evoca l’idea di un improvviso bagliore di luce. E così, questo fiore trasforma il mio terrazzo in un angolo di poesia, dove ogni fiore è una stella che racconta la storia di un atteso temporale e della magia della natura che si risveglia con la pioggia.
Debora Menichetti
Foto in alto: di Debora Menichetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA