Il demone di Maxwell, il labirinto, il tempo, gli enigmi e l’entropia

L’opera di Steven Hall sfida il lettore a pensare fuori dagli schemi e a immergersi in un viaggio narrativo unico e stimolante.

Il demone di Maxwell di Steven Hall (Il Saggiatore), romanzo ergodico del 2021 complesso e avvincente, fa riferimento alla teoria del diavoletto di Maxwell, un esperimento mentale del fisico James Clerk Maxwell che esplora i concetti di ordine ed entropia, metafora della vita del protagonista Thomas Quinn e della struttura del romanzo stesso.

Il tema centrale è la costante alternanza tra caos e ordine che riflettono quella che è la lotta del protagonista per dare un senso alla propria vita e alla relazione con il padre. Thomas è uno scrittore fallito, figlio di un famoso romanziere con cui ha da sempre un rapporto conflittuale fatto di rancore e distanza, che influenza profondamente la sua autostima e il suo percorso di vita.

La sua intera esistenza è inoltre contraddistinta dalla profonda invidia che prova nei confronti di Andrew Black, ex pupillo del padre. Thomas sente che Black ha rappresentato per suo padre il figlio che lui non ha saputo – o voluto – essere. Black ha avuto un enorme successo con il suo romanzo d’esordio prima di scomparire misteriosamente. Thomas cercherà di riscattarsi attraverso la scoperta del leggendario secondo romanzo dello scrittore scomparso.

Thomas riceve lettere e messaggi inquietanti, che sembrano provenire dal padre morto e da Black, che lo spingono a indagare sulla seconda fatica di quest’ultimo. Il viaggio surreale che intraprende, attraverso piani temporali intersecati e complessi enigmi, si srotola in un labirinto narrativo degno della migliore letteratura ergodica.

Il demone di Maxwell è un’opera che destruttura la narrativa tradizionale chiedendo al lettore di abbandonare le convenzioni logiche per risolvere i vari misteri proposti. Il testo stesso è spesso sperimentale e presenta pagine che sfidano quelle che sono le normali aspettative di layout e narrazione.

La foglia è un simbolismo ricorrente nella composizione del testo e sembra in contrapposizione con il suo significato di protezione della pace e dell’armonia. D’altra parte la foglia rappresenta anche il trionfo, la rinascita e l’eternità, il riscatto tanto agognato dal protagonista.

Steven Hall con quest’opera ci regala un romanzo che esplora il potere della scrittura come mezzo per costruire un ponte tra le persone attraverso il tempo e lo spazio, creare e narrare l’universo stesso.

Federica Carteri

Foto in alto: da Pixabay

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