La poesia nel dì di domenica presenta la poesia di Tsering Woeser

Tsering Woeser
Fin da piccola, sognava di diventare giornalista. Crescendo, è diventata una scrittrice e ha documentato ciò che vedeva intorno a sé.

Ciò che Tsering Woeser vedeva era una nazione la cui storia recente era stata caratterizzata da aggressioni e perdita di sovranità. Una nazione occupata. Una nazione messa a tacere. Ne è diventata la messaggera. La sua opera è stata descritta da Robert J. Barnett come il lavoro di «una poetessa che ha dimenticato di avere paura». Al di fuori della Repubblica Popolare Cinese, è una fonte importante di informazioni sul Tibet contemporaneo.

Woeser è una figura scomoda per le autorità cinesi, che spesso la sottopongono a intimidazioni e restrizioni per le sue posizioni critiche. Nonostante le difficoltà, continua a scrivere e a pubblicare, sia in Tibet che all’estero, utilizzando internet e i social media per diffondere le sue idee. Il suo blog, una delle principali piattaforme per la discussione delle questioni tibetane, è stato ripetutamente censurato, ma continua a raggiungere un vasto pubblico internazionale.

Nel mondo occidentale è ammirata per il suo coraggio giornalistico e ha ricevuto numerosi premi. Ha scritto dozzine di libri di poesie, racconti o saggi, che sono stati tradotti in molte lingue. Nel 2006 pubblicò Forbidden memory. Tibet during the Cultural Revolution, una raccolta di foto e interviste nelle quali denunciò i danni che l’occupazione cinese del Tibet ha causato a livello culturale. Nel 2008 pubblicò Tibet’s True Heart: Selected Poems, un’antologia di poesie che copre vent’anni (1988-2007) di creazioni poetiche divise in 42 poemi. Grazie a quest’opera si può ripercorrere tutta la vita letteraria dell’autrice, dalla crisi identitaria e religiosa delle prime pubblicazioni fino all’impegno politico.

Il suo libro più famoso Notes on Tibet con 38 brevi racconti di viaggio è stato bandito dal governo della Regione Autonoma del Tibet nel settembre 2003. È stato pubblicato in una tiratura di 11.000 copie. Anche altri libri sono stati inseriti nella lista nera e le è stato vietato di pubblicare altri libri.

Oggi vi proponiamo una delle sue poesie più emblematiche, E il tuo nome non è mai stato chiaro come quella notte. Attraverso questa opera, la poeta esplora temi profondi di identità, memoria e resistenza, riflettendo su una notte particolare in cui il nome di una persona – o forse di un intero popolo – acquisisce una chiarezza e una forza straordinaria. Il titolo suggerisce un momento di rivelazione o di intensa comprensione, dove il “nome” diventa un simbolo di esistenza, dignità e persistenza.

Le sue opere, compresa Un foglio di carta può diventare un coltello, pubblicata la scorsa settimana, sono testimonianze della sua dedizione alla causa tibetana e della sua abilità nel trasformare il dolore e la sofferenza in un potente messaggio di resistenza e speranza. I suoi scritti non sono solo un’espressione artistica, ma anche un atto di resistenza politica, che dà voce alle sofferenze e alle aspirazioni del suo popolo.

Per La poesia nel dì di domenica, Serena Betti legge per noi E il tuo nome non è mai stato chiaro come quella notte di Tsering Woeser. Buon ascolto.

Debora Menichetti

Foto in alto: Tsering Woeser

© RIPRODUZIONE RISERVATA

E il tuo nome non è mai stato chiaro come quella notte

E il tuo nome non è mai stato chiaro come quella notte
quelle fiamme ruggenti come non mai lo hanno dipinto nel cielo
dirigerei al cuore la mano che copre gli occhi
se il dolore potesse essere respinto o nascosto
è pericoloso parlare a sé stessi in un mondo dove tutti hanno perso la voce
quel saluto inatteso è come una bomba inesplosa…

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