Giornata internazionale della pace: l’essere umano e le sue contraddizioni

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Dalla non violenza e la gentilezza fino alla gestione del conflitto con uno sguardo al futuro senza scordare il passato.

Oggi ricorre la Giornata internazionale della pace, istituita nel 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’obiettivo era sensibilizzare gli Stati membri dell’ONU e tutte le persone a promuovere azioni educative sul tema della pace. Diffondere consapevolezza sul fatto che la guerra è sempre ingiusta sembrerebbe qualcosa di naturale, eppure sia il passato che il presente ci mostrano come l’essere umano sia al riguardo quanto meno contraddittorio.

La pace del nostro immaginario può sembrare impossibile da realizzare, anche perché spesso è contrapposta alla guerra o a quello che viene considerato il suo sinonimo: il conflitto. Se riflettiamo, invece, ci accorgiamo che questi ultimi due termini non sono interscambiabili. Il conflitto di per sé è qualcosa che fa parte di noi. Siamo tutti unici e differenti e non è possibile che non esistano divergenze, la questione è piuttosto sul come riconoscerle e saperle gestire. Solo così possiamo orientarci alla pace.

Guardando un qualsiasi telegiornale o sfogliando le pagine di un quotidiano la nostra speranza di un futuro di pace potrebbe anche vacillare. Se scorriamo la storia dell’umanità possiamo invece realizzare che molto è stato fatto. Abbiamo ancora un bel po’ di strada da percorrere, ma abbiamo alle spalle avvenimenti importanti che sono stati opera proprio di noi umani. Allo stesso tempo ci sono e ci sono stati esempi che al contrario sarebbe meglio non seguire. Sta a noi scegliere quale sentiero imboccare. Per farlo non importa essere Capi di Stato o ricoprire ruoli di prestigio perché la costruzione di pace inizia proprio dal nostro piccolo mondo quotidiano.

Di esempi positivi da segnalare non c’è che l’imbarazzo della scelta. Qui il link di un elenco di donne e uomini di pace dai quali poter partire per una riflessione sul tema. Qualche mese fa avevo scritto di donne costruttrici di pace e qui potete rileggerle. Anziché costruire muri e alzare barriere forse è meglio aprirci al dialogo e imparare a gestire i conflitti con i tanti strumenti che abbiamo a disposizione. Un buon inizio può essere approfondire il tema della non violenza o della gentilezza su cui tanto è stato scritto.

Paola Giannò

Foto in alto: immagine dalla rete

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