Pillole di Femminile – Storie piccole che raccontano un mondo grande #55

La pillola di oggi è tratta da Perché il femminismo serve anche agli uomini di Lorenzo Gasparrini e pubblicato da Eris nel 2020.

Pillole di femminile, la rubrica per riflettere su alcuni piccoli grandi temi legati alla vita di tutti i giorni.

Io che ho scritto questo libro e altri su questi stessi argomenti non mi sogno neanche lontanamente di essere arrivato a una qualche posizione di autorità. Si tratta di un percorso che, finché la cultura predominante sarà maschilista e patriarcale, non prevede traguardi o patenti che una volta raggiunti mettano al sicuro da sessismi e altri tipi di violenza di genere.

Mi dichiaro femminista semplicemente per onestà intellettuale. Tutto ciò che studio si chiama in quel modo e appartiene a quei saperi, e usare un altro nome non farebbe di me un “non-invasore” dello spazio altrui ma un ingrato. Non rappresento un modello né un punto di riferimento, non servono eroi o modelli, credo solo che serva stare a sentire chi ha una storia diversa dalla nostra su questo stesso mondo in cui viviamo.

Per questo passo moltissimo tempo ad ascoltare. Anche il monologo maschile dovrà finire prima o poi, dovrà smettere l’ennesimo uomo di interrompere chiunque dicendo «Ah, si ho già capito», oppure «Forse volevi dire che», o ancora «No, le cose stanno così». L’universo racchiuso nelle persone davanti a noi deve uscire da quel corpo che lo vive, e non dalle idee che secondo me sarebbero quelle più giuste per esprimerlo; soprattutto se si tratta di persone di un genere diverso dal mio, di un sesso diverso dal mio, e così via per qualsiasi differenza abbiano da me.

Molti uomini che incontro e con i quali parlo degli argomenti affrontati in questo libro mi pongono una domanda, sempre la stessa, che posso sintetizzare così: «Ma se faccio come dici tu, se cambio la mia vita come dici tu, che cosa divento?». Questa domanda è il sintomo che un certo tipo di potere è ancora forte, causa ancora paure immotivate. Non si diventa nulla di diverso da un uomo, ma si cambia il modo di essere uomini. C’è tantissimo altro al di là della tradizionale maschilità etero, bianca, occidentale. Quello che sono tutti i giorni non è una cosa strana, imbarazzante, particolare, è “solo” molto più libera. E l’impegno di attivista politico non è un peso, un lavoro, un’occupazione, un “compito”: è un esercizio di libertà.

Paola Giannò

In alto: Elaborazione grafica di Erna Corsi

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