La poesia nel dì di domenica: “Love is a Losing Game” di Amy Winehouse

Amy Winehouse
Ardita proposta di Debora Menichetti e Serena Betti che rendono omaggio all’artista britannica, una delle voci femminili più sorprendenti del nuovo millennio.

«Per creare una canzone, parto da un’emozione, ma detto così suona un po’ sdolcinato, vero? A volte parto da un’emozione, a volte da dei versi o da una melodia che ho in testa, gli accordi di chitarra in genere vengono per ultimi.»

Leggendo il nome di Amy Winehouse penserete: ma cosa c’entra una cantante con la poesia? A mio modo di vedere Amy è una poeta della propria vita che ha tradotto i suoi versi in splendide canzoni ammirate in tutto il mondo. La poesia si avvicina alla musica, si fonde, rappresenta l’espressione delle sue vicende personali che non ha mai nascosto al pubblico, le sue parole sono la dichiarazione di come usasse la poesia e la musica per estraniarsi dal mondo che la circondava: «La musica è l’unica terapia che ho a disposizione per trasformare i miei fallimenti in vittoria. […] La musica è l’unica cosa che ti dà molto e non ti toglie nulla.»

Amy Winehouse, cantante soul di eccellenza, che non ha bisogno di ulteriori presentazioni, aveva riversato le sue frustrazioni, i suoi dolori e le sue gioie nella musica, che adorava fin da piccola. Questa dunque non è poesia? Sì che lo è, delle più schiette. Durante il corso della sua breve vita ha messo a nudo se stessa presentandosi ai suoi fan con una sincerità sconcertante e profondamente vera. Amy desiderava più di ogni altra cosa essere amata e amare al massimo delle sue forze, il successo artistico è stato solo una conseguenza dettato dal suo enorme talento, non cercava la celebrità, desiderava solo diventare una cantante jazz: «Non sono Amy la stella, sono Amy la ragazza con la chitarra.»

Eccentrica bellezza della musica, ha regalato al mondo canzoni straordinarie, perché si raccontava senza veli o maschere di protezione. Senza ipocrisia canta i versi delle sue dipendenze dall’alcool e dalla droga mettendosi a nudo di fronte agli spettatori: «Ogni brutta situazione è una canzone blues che aspetta di accadere.» È stata questa naturale verità, essere un’artista onesta, che l’ha resa grande. Le sue performance e il suo sound mostrano un amore viscerale per la musica, che per la giovane cantante rappresentava l’evasione, una fiamma che bruciava dentro di lei e non vedeva l’ora di uscire, i suoi brani ne sono una testimonianza.

Il successo e la fama l’hanno imprigionata in una vita che forse non voleva e la trasgressione con cui ha condotto la sua esistenza è stata solo una conseguenza di un dolore interiore che solo lei potrebbe svelare. Purtroppo, queste dipendenze hanno distrutto la sua anima musicale ed esistenziale. Consapevole, ha abusato di sostanze stupefacenti e alcool forse solo per sentirsi libera di decidere per se stessa senza obblighi provenienti dall’esterno perdendo di vista l’amore più grande: se stessa. «Le persone pazze come me non vivono a lungo ma vivono come vogliono.»

Il suo migliore amico scrive: «Lei desiderava fare la cantante jazz, non la star mondiale. Odiava essere famosa. Non accettava la fama, che era come una prigione… avevamo spesso lunghe discussioni notturne su questo argomento. Lei cercava il modo di sottrarsi a tutto quello che la fama comportava, voleva evitarla, desiderava trovare un modo di fuggire, perché nella vita c’è molto di più. Lei era semplicemente innamorata della musica… era una musicista, una vera artista, come ormai se ne vedono poche.» Così Tyler James nel libro La mia Amy  racconta la sua amica.

Per capire meglio questa affascinante, eccentrica e straordinaria artista vi consiglio di guardare il film documentario Amy su Prime video e di ascoltare la performance con Tony Bennett, una vera delizia per le orecchie.

Prima di lasciarvi all’omaggio che Serena Betti e io abbiamo voluto dedicare a questa artista concedetemi un’ultima riflessione personale, in particolar modo sulle sue ultime apparizioni che secondo me potevano essere impedite. La sua vita personale poteva essere salvaguardata di più; l’animo sensibile e delicato della giovane cantante, che stava tentando di rinascere lasciandosi alle spalle droga e alcool, doveva essere protetto. Penso che Amy Winehouse, vista la sua fragile e tenera personalità, rivedendosi abbia provato vergogna e ne sia stata toccata profondamente.

Love is a Losing Game L’amore è un gioco perdente
For you, I was a flame Per te ero una fiamma
Love is a losing game L’amore è un gioco perdente
Five story fireasyoucame Un fuoco alto cinque piani quando sei arrivato
Love is a losing game L’amore è un gioco perdente
One I wished I neverplayed Uno che vorrei non aver mai giocato
Oh, what a messwe made Oh, che casino abbiamo combinato
And now, the final frame E ora, il fotogramma finale
Love is a losing game L’amore è un gioco perdente
Played out by the band Suonato fino alla fine dalla band
Love is a losing hand L’amore è una mano perdente
More than I could stand Più di quanto potessi sopportare
Love is a losing hand L’amore è una mano perdente
Self-professed, profound Si dichiarava profondo
‘Til the chips were down Finché le carte erano coperte
Know you’re a gambling man Anche se sei un giocatore d’azzardo
Love is a losing hand L’amore è una mano perdente
Though I battle blind Anche se ho combattuto ciecamente
Love is a fate resigned L’amore è un destino di rassegnazione
Memories mar my mind I ricordi rovinano la mia mente
Love is a fate resigned L’amore è un destino di rassegnazione
Over futile odds Finite le futili discussioni
And laughedat by the gods E derisi dagli dei
And now, the final frame E ora, il fotogramma finale
Love is a losing game L’amore è un gioco perdente
(Traduzione fonte web)

Debora Menichetti 

Foto in alto: Amy Winehouse

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se questo articolo ti è piaciuto condividilo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Solve : *
16 − 13 =