La poesia nel dì di domenica: “Da non capirci niente” di Rossana Melani

rossana melani - altro tempo
Con Debora Menichetti alla scoperta della poeta aglianese prematuramente scomparsa; Serena Betti legge Da non capirci niente.

Sono nastri d’infinito, o meglio, li definirei, legami, che la poeta Rossana Melani ha tessuto negli anni con amici scrittori e non, diffondendo e raccontando attraverso i suoi meravigliosi versi la poesia che aveva dentro, una poesia musicale, profonda e armoniosa. «La poesia non è una cosa di nicchia, come molti sostengono, e spesso è anche nel sogno. Ti mette a nudo, ti imbarazza, ma la poesia può entrare nel mondo, nelle strade. Spero che la condivisione della poesia possa contribuire a migliorarci.»

Rossana, scomparsa nel dicembre 2018, era una poeta aglianese che ha dato voce ai suoi versi in molte occasioni, donna riservata dai modi gentili ed eleganti ma molto risoluta nel far conoscere la propria voce poetica. Tante sono state le iniziative promosse da Rossana ad Agliana e oltre i confini del comune: reading, attività culturali in teatro e tanto altro. Nel 2014 ha creato la pagina Facebook Moti di parole, una pagina pubblica in cui autori e artisti in erba o già affermati potessero creare un filo che unisse poesia, prosa e teatro. Un luogo virtuale di scambio e condivisione che è stato accolto da molti come mezzo per potersi esprimere e confrontare in queste arti che facevano parte del mondo di Rossana. Moti di parole, grazie alla sua fervida e intraprendente affabilità, è diventato anche una trasmissione radiofonica sull’emittente pratese Radio Canale 7, dove lei era la speaker. La poesia una voce per tutti, un legame tra persone, scrittori e artisti che, se pur non famosi, hanno potuto e possono dire la loro.

Parafrasando le parole di Rossana “La poesia non è una cosa di nicchia”, possiamo affermare che la poesia può sostare in qualunque luogo, utilizzare chiunque come mezzo per esprimersi e urlare la sua presenza, non si sofferma a guardare se sei una persona famosa o meno, perché il suo intento è esserci; può esserci unə poetə sedutə accanto a te, al cinema, al supermercato, ovunque, che scrive nella sua intimità, proprio come ha fatto Rossana che per tanto tempo ha tenuto per sé i suoi scritti fino a quando il suo bisogno è cambiato e ha sentito la necessità di condividere, perché la poesia è anche questo, condivisione.

Rossana Melani, dipendente da questo mondo straordinario nel mondo, aveva un sogno, dare voce alla poesia, mostrarla in tutte le sue sfumature e perché no, mostrarla vanitosa, elegante, bella perché la poesia è anche questo, unire tutte le arti, fonderle per poi regalarle al mondo, lasciare un segno di sé: «Voglio pensare che scriverò qualcosa di universalmente riconosciuto.»

In parte ci è riuscita, attraverso le sue pubblicazioni che hanno potuto contenere solo alcune delle centinaia di poesie da lei scritte: del settembre 2017 è il suo primo libro Nastri d’infinito: Tempo, ricordi, follia (Ctl Editore Livorno) mentre la sua seconda raccolta esce nel giugno 2018 con il titolo Poesie e brevi componimenti in prosa – Tempo di carta e valori semplici (Ctl Editore Livorno).

Ciò che questa poeta ha lasciato non è solo leggibile attraverso le sue pubblicazioni. Rossana era una poeta eccezionale, un’amica, un vortice di idee, e ti trascinava in questo mondo fantastico che è la poesia non tralasciando mai l’eleganza e la dolcezza unica che la contraddistinguevano. Una voce poetica la sua, piena di passione e di entusiasmo per la vita, per l’amore.

«Ed ecco giungere la poesia, ecco la parola, il coraggioso miraggio di congiunzione tra l’oggetto del desiderio e l’essere sognante. […] Il suo bisogno di scrivere, bisogno fisiologico, io lo conosco. È questa una poesia che non perdona. Se ascoltate attentamente ciò che questi versi non dicono, forse anche voi sentirete: credetemi… funziona.» Andrea Bassani.

La poesia che ho scelto per questa settimana è estratta dalla prima raccolta di Rossana Melani, Nastri d’infinito: Tempo, ricordi, follia.

Da non capirci niente

Possono bastare
due mani
per toccare,
due occhi
per guardare,
due braccia
per abbracciare
questo vivere
così grande,
farlo anche
da una strada.
Può bastare
un angolo
nel cuore
per scrivere
lettere su lettere
da aggiungere
a quelle non spedite
per poi sentirsele
arrivare addosso
tutte quante
in volo
alla rinfusa,
da non capirci
più niente.
Possono bastare
due mani
due occhi
due braccia
una strada
un angolo nel cuore
un volo alla rinfusa,
amare tutto
per come è,
farlo per davvero,
se in quel niente
c’è già il sapere
che abbiamo difeso
nell’aspettare noi.

Debora Menichetti

Foto in alto: Rossana Melani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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