«Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione.» Voltaire
Quanto vale la libertà? Questa domanda risuona con forza nel nuovo libro-inchiesta di Francesca Ghezzani, Il silenzio dentro – Quando raccontare diventa un atto di giustizia. Il volume, edito da Swanbook Edizioni, è uscito in libreria il 15 ottobre 2025. La nota giornalista e conduttrice televisiva e radiofonica ha compiuto un viaggio complesso. Il suo scopo era raccontare le diverse realtà che vivono all’interno e intorno alle carceri italiane.
Uno sguardo costruttivo sulla realtà carceraria
Voltaire affermava che il grado di civiltà di una Nazione si misura dalle sue carceri. Per questo, è doveroso interrogarsi sulle condizioni attuali delle prigioni. Spesso queste strutture affrontano carenza di personale e sovraffollamento. Inoltre, il 2024 ha lasciato in eredità drammatici record di suicidi. Questi tragici eventi coinvolgono detenuti e membri del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Francesca Ghezzani ha voluto superare la retorica del buonismo. Ha cercato risposte, ma si è trovata anche a porsi nuove domande. L’autrice si è chiesta cosa serva per un reale reinserimento. Chi ha commesso un reato e desidera ricominciare deve poter contare su questo percorso. Come si può fare in modo che la libertà ritrovata non faccia paura? La detenzione rieducativa deve diventare un investimento. Serve una garanzia per chi la vive e per la sicurezza della società.
Testimonianze e voci autorevoli
Il libro è un intreccio di analisi e riflessioni. Sono state raccolte interviste a carcerati ed ex detenuti. Il volume presenta anche figure autorevoli del panorama istituzionale e associativo. Tra le voci spiccano Alessio Scandurra di Antigone e Monica Bizaj. Troviamo anche Enrico Sbriglia, penitenziarista , e don Luigi Ciotti.
Inoltre, il testo esplora temi come l’economia carceraria e circolare. Si parla anche di finanza, imprenditoria sociale, upcycling. Un altro argomento cruciale è il rapporto tra giustizia penale e intelligenza artificiale. Tutte le riflessioni mirano ad attuare quanto previsto dall’Art. 27 della Costituzione.
La doppia pena delle donne detenute
Il silenzio dentro dedica ampio spazio alla condizione femminile nelle carceri. Le donne sono solo il 4% della popolazione detenuta. Tuttavia, vivono una doppia marginalità. La prima deriva dall’essere detenute in un sistema pensato per gli uomini. La seconda è l’essere donne, spesso madri, con bisogni ignorati. Nell’ordinamento, la parola “donna” appare solo sette volte. Viene considerata solo nella sotto-identità di madre.
Ci sono solo quattro carceri interamente femminili in Italia. Le quarantaquattro sezioni femminili sono spesso inserite in istituti maschili. Questa collocazione riduce l’accesso a spazi comuni e al lavoro. In molte piccole sezioni manca la socialità. Manca perfino l’avvio di corsi scolastici. Spesso le donne non ricevono neppure beni essenziali, come gli assorbenti.
L’offerta formativa è legata a stereotipi patriarcali. Alle donne si propongono solo corsi di sartoria o economia domestica. Questo approccio non favorisce l’autonomia economica. Il libro denuncia anche il dramma dei bambini che vivono in carcere con le madri. Si violano così i diritti dei minori a crescere in libertà.
Un manifesto di giornalismo costruttivo
Il silenzio dentro è un testo che fa riflettere. L’editore Aurelio Armio ha definito l’opera sorprendente e inquietante. La prefazione è stata curata da Assunta Corbo. La giornalista l’ha definito «un libro necessario per il nutrimento delle coscienze». La postfazione è del critico letterario Claudio Ardigò, che ha visto nell’opera «il racconto di chi si è messo in gioco».
Questo libro è un manifesto di giornalismo costruttivo, tanto caro a Ghezzani. La narrazione diventa uno strumento di consapevolezza. L’opera è un invito ad ascoltare e agire. Raccontare, infatti, può essere il primo passo verso la giustizia.
L’autrice: Francesca Ghezzani
Francesca Ghezzani è giornalista, autrice e conduttrice televisiva. Si è laureata in Scienze Linguistiche e Tecniche dell’Informazione. Ha una professione ultraventennale nel giornalismo televisivo. Inoltre, collabora con testate nazionali e radiofoniche. Ha insegnato comunicazione ed eventi. Ha contribuito a diverse pubblicazioni editoriali. Queste erano dedicate al sociale e al giornalismo. Ghezzani ha ricevuto diversi riconoscimenti. Nel 2022 ha vinto il premio per la Categoria Donna & Informazione TV. È tra i soci fondatori di Constructive Network -APS.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: Francesca Ghezzani
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