Il lavoro nobilita l’uomo… e a volte, ma non sempre, anche la donna

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Oggi esce il quinto numero de L’Altro Femminile. Tema della rivista il lavoro garanzia d’indipendenza, di riconoscimento personale e sociale.

È vero, non si vive per lavorare, ma questa attività è parte fondante del nostro essere, aiuta a definire la nostra identità e, non ultimo, è garanzia d’indipendenza e di riconoscimento sociale. Donne e lavoro però sono sempre stati un binomio controverso. Per millenni identificate col focolare domestico e con la cura dei figli, abbiamo dovuto sudare sette camicie per vederci riconosciuti, almeno in via teorica, pari diritti e opportunità nel mondo del lavoro.

Le statistiche mostrano che ancora oggi l’accesso alle posizioni di vertice, soprattutto in ambiti come la politica e l’imprenditoria, resta perlopiù appannaggio maschile, mentre le donne, in percentuale, svolgono professioni meno qualificanti e con condizioni più svantaggiose (a parità di competenze).

Non dobbiamo dimenticare che le modalità di lavoro che caratterizzano uomini e donne sono diverse. Questo perché esiste un lavoro invisibile, quello non retribuito che le donne prestano in ambito familiare e che la disciplina economica tradizionale tende a ignorare.

C’è un problema di carattere culturale che ci accompagna fin dalla più tenera età e che abbiamo il preciso compito di sradicare a cominciare dalla scelta dei giochi. Com’è nei nostri intenti a partire da queste evidenze abbiamo cercato di spaziare nell’argomento offrendo punti di vista oltre il consueto.

Come sempre lasciamo che siano la narrativa contemporanea e la poesia a introdurre le nostre riflessioni e le nostre visioni con i racconti di Barbara Salazer e di Velma J. Starling seguiti dalle liriche di Sonia Alfuso, Maya Angelou, Ada Negri e Monica Rijli.

Se è vero che l’arte ci aiuta nella comprensione del mondo, Beatrice Pasquali ci racconta il lavoro di Pinin Brambilla Barcilon e quello di Céleste Albaret. Sempre nelle pagine dedicate all’arte un omaggio alla scultrice Piera Legnaghi.

Entriamo nel vivo dell’argomento con le interviste. Serena Pisaneschi ha incontrato Silvia Parentela, presidente della sezione di Pistoia di FIDAPA – Federazione Italiana Donne Arti, Professioni, Affari; Erna Corsi ha intervistato la doppiatrice Ester Parrulli; Paola Giannò si è fatta raccontare il mestiere dell’antropologa da Silvia Lelli; Barbara Salazer invece ha parlato con Chiara Forin, Social Media Editor di EJR-Quartz per l’Agenzia Spaziale Europea; Elena Marrassini gioca in casa e intervista Valter Brazzini, collega in congedo paternità; infine Serena Betti dialoga con “la ragazza del trattore”, alias Elisa Croci, titolare di un’azienda agricola a Talla nel Casentino.

Per approfondire vi proponiamo gli articoli di Debora Menichetti che racconta di Angélique du Coudray, una delle prime donne laureate in Chirurgia nella storia dell’umanità, che segnò la svolta nella storia dell’ostetricia. Paola Gianno ci parla del “lavoro povero” e di Manola Biggeri e del suo progetto fotografico Fate! su donne e lavoro. Barbara Salazer ci propone un’analisi socioeconomica che riguarda la situazione delle lavoratrici in Italia.

Ulteriori spunti di riflessione arrivano dalle recensioni curate da Sara Simoni, Paola Giannò e Serena Pisaneschi. Chiudo sottolineando come il lavoro sia per tuttә garanzia di libertà e giustizia, del resto, come recita l’articolo 1 della nostra Costituzione: «L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.»

QUI il nuovo numero.

Cinzia Inguanta

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L’Altro Femminile, donne oltre il consueto – N. 5 – 2023
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1 commento su “Il lavoro nobilita l’uomo… e a volte, ma non sempre, anche la donna”

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