Ambientata nella Sicilia del ‘400 l’opera restituisce voce a ciò che resiste anche nella perdita: la dignità dell’amore e la forza della memoria.
La scrittrice Simona Lo Iacono, già vincitrice del Premio Vittorini 2024 con Virdimura, è tornata in libreria con Il grande comandamento. Pubblicato da ἁπαλός (Apalós), il libro affronta il tema degli amori impossibili, esplorandone le sfumature e le complessità che da secoli affascinano l’umanitò.
Cosa rende un amore impossibile? Può essere l’età, la differenza culturale o religiosa, la distanza fisica o emotiva, il destino. Lo Iacono si addentra in queste dinamiche, che spesso si accompagnano a una forte passione, pur potendo portare sofferenza e delusione.
Il grande comandamento racconta proprio una di queste storie. Un amore proibito tra una donna siracusana e un giovane ebreo, ambientato nel 1482, l’anno dell’editto di espulsione degli ebrei dalla Sicilia. Come ha spiegato l’autrice, ha voluto dar voce a ciò che resiste anche nella perdita: la dignità dell’amore e la forza della memoria. Lo Iacono ha ringraziato Apalós per aver accolto questa storia, definendola «fragile e necessaria».
Gli editori, Silvio Aparo e Rossella Rapisarda, hanno sottolineato come l’opera intrecci la grande storia con la delicatezza dei sentimenti. Hanno elogiato la scrittura di Lo Iacono, definendola vibrante e precisa nel restituire una pagina dimenticata della memoria collettiva. Per Apalós, è un onore pubblicare una delle voci più sensibili e rigorose della narrativa italiana contemporanea.
Simona Lo Iacono, nata a Siracusa nel 1970, è magistrato e lavora presso la corte d’appello di Catania. Tra i suoi romanzi più noti ci sono Le streghe di Lenzavacche, Il morso, L’albatro, La tigre di Noto e Virdimura.
La casa editrice Apalós fondata nel 2023 a Siracusa, si distingue per la sua ricerca di una «gravità» culturale, intesa come importanza e profondità. La casa editrice seleziona con cura pochi titoli all’anno, privilegiando autori affermati e voci originali, lontane dall’omologazione e dalla banalità.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: Simona Lo Iacono
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