Vita in campagna. Appunti di viaggio di una cittadina in trasferta #15

Vita in campagna, foto di Silvana Jaulus
La bellezza della natura, quella più nascosta, la più magica, perché ama il buio, in questi giorni ha dato il meglio di sé nel nostro personale angolo di campagna.

Di solito quando mi metto a scrivere scelgo una musica di sottofondo. Stamani è assolutamente impossibile, dovrei alzare il volume al massimo. Anche la campagna sa essere rumorosa. Il Ciuffolotto, che ha fatto un nido ben nascosto tra i sassi di una delle pareti di casa, è in grandissima vena canterina e così ho dovuto cedere a questo particolare accompagnamento musicale: un ininterrotto piii piii piii piii piii… piuttosto penetrante. Ho il sospetto che, invidioso del picchio, di cui ho parlato nell’ultimo articolo, abbia reclamato la sua parte di attenzione.

I micini crescono e sono sempre più belli. Sono ancora protetti e controllati da mamma Mitty che, affamatissima, spesso miagola alla porta, reclamando cibo, ma anche un po’ di privacy. Noi, intanto, in questi giorni ci divertiamo a giocare al “totonome”.

In queste settimane sono arrivate le lucciole: alcune, più temerarie e coraggiose dello scorso anno, hanno sfidato le temperature non proprio estive. Lo spettacolo notturno è iniziato con pochi flash qui e là, sufficienti per dare il via alla rituale passeggiata serale appena cala il buio. Dopo qualche giorno sono arrivate più numerose e ancora più luccicanti, se possibile. La luce della luna crescente le rende, infatti, meno visibili, ma loro non si danno certo per vinte. Camminare vicino al bosco, con le nostre ombre e quelle degli alberi perfettamente disegnate, le stelle e le lucciole tutt’intorno, mi regala sempre qualcosa che va ben oltre la magia. Sono molti gli istanti in cui ho provato una profonda gratitudine per la vita, e per l’universo così pieno di bellezza.

Regina che inizia ad aprirsi-campagna
Vita in campagna, Regina della notte che inizia ad aprirsi – Foto di Silvana Jaulus

Questo stato di grazia è legato anche alla concomitanza di un episodio che si è verificato qualche giorno fa. Per la prima volta nel mese di giugno abbiamo assistito al processo di fioritura e alla sbocciatura dell’Epiphyllum oxypetalum, un evento assolutamente unico e incomparabile che avviene solo con il buio. Noto, infatti, come Regina della notte, questo fiore si apre e mostra i suoi profumatissimi, lunghi e sottili petali solo per poche ore, di notte appunto. All’alba è già richiuso e lentamente sfiorisce.

Originario del Messico, ha nomi dall’alto valore mistico in diversi Paesi: in Sri Lanka viene chiamato Kadupul, fiore del paradiso,  in Cina il suo nome significa “intenso momento di gloria” e in Giappone “meraviglia sotto la luna”.

Quando poco meno di un mese fa è apparsa la sua prima gemma rosea temevamo che non avrebbe retto alle temperature ancora basse. Un pomeriggio abbiamo visto che il bocciolo cominciava a schiudersi. Il momento stava arrivando così abbiamo deciso di cenare all’aperto per godere appieno di qualcosa di speciale che stava per mostrarsi. Ogni tanto mi avvicinavo, attirata dai primi sentori che si sprigionavano man mano che i petali si aprivano. Passate da poco le 22:00, i petali si sono aperti completamente, liberando un profumo inebriante, inconfondibile e rivelando il loro “cuore”. È indescrivibile la conformazione interna di questo fiore: la prima volta che ho avuto il privilegio di osservare gli stami ho pensato che i creatori degli effetti speciali di Avatar avessero preso ispirazione da questa meraviglia per creare i fiori-medusa che danzano intorno all’albero delle voci.

Vita in campagna, Regina della notte - Foto di Silvana Jaulus
Vita in campagna, Regina della notte – Foto di Silvana Jaulus

Un’ora, solo un’ora, poi la fioritura ha iniziato ad afflosciarsi. Al mattino la parte più esterna rosea si era richiusa completamente. Ora aspetteremo la prossima fioritura che sarà una sorpresa perché è imprevedibile.

Oltre a una bella dose di bellezza, quest’anno ho fatto anche scorta di marmellata di ciliegie.

È ormai una consuetudine farla insieme a Gloria: nella sua cucina, grande e accogliente, tutti i passaggi, soprattutto il lungo snocciolamento, diventano molto più divertenti e veloci, tra chiacchiere e discorsi più profondi. Il tutto sotto lo sguardo attento dei suoi cani, bellissimi esemplari di pastori Malinois. Quest’anno non c’era Tara, la più discreta, la più disciplinata, che è andata a correre su prati ancora più grandi. Ma Rhett e JJ, con i loro scodinzolamenti e gli sguardi curiosi e attenti, hanno attenuato la sua mancanza.

Vita in campagna, Regina della notte sfiorita - Foto di Silvana Jaulus
Vita in campagna, Regina della notte sfiorita – Foto di Silvana Jaulus

Non ci siamo limitate alla marmellata. Data la quantità di questi buonissimi frutti, finalmente sono riuscita a convincere Gloria a provare le ciliegie cotte, secondo la ricetta di mia nonna: in una pentola per ogni chilogrammo di ciliegie si aggiungono un bicchiere di acqua, mezzo di vino rosso, tre o quattro cucchiai di zucchero, un po’ di scorza di limone e un pizzico di cannella. Si lascia cuocere il tutto finché le ciliegie sono morbide al punto giusto. Poi, per conservarle, le invaso e sterilizzo i barattoli. D’estate con il gelato alla panna sono squisite. E d’inverno, la versione tiepida è una vera coccola della sera, almeno per me, dal momento che mi ritrovo immediatamente nella cucina di Forlì con il camino grande.

Consiglio vivamente di provarla anche perché la preparazione è molto più veloce: si tolgono i piccioli, ma i noccioli si lasciano. E ci regaleranno un divertimento al sapore d’estate nelle sere più fredde.

Serena Betti

Foto Vita in campagna, Foto di Silvana Jaulus

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