Top ten Natale 2023 a cura di Erna Corsi. Vera bontà o eccesso di zuccheri?

Top ten Natale 2023
Dieci titoli che potrebbero cambiare la vostra visione delle cose, per il nuovo anno che sta arrivando o magari per sempre.

A Natale si sta con i parenti, gli amici, si dice che siamo tutti più buoni ma forse è solo l’eccesso di zucchero che ingurgitiamo. Forse. O magari è davvero un momento in cui ci proviamo davvero a far emergere i buoni sentimenti, così ci si ritrova scoperti, senza corazza, ad affrontare la fine dell’anno quando è inevitabile tirare le somme prima ancora di formulare i buoni propositi per l’anno a venire. Sarà per questo che il 31 dicembre è statisticamente il giorno dell’anno con il maggior numero di suicidi? Ma è tempo di festa, e facciamo in modo di vedere il bicchiere (magari di vin brûlé) mezzo pieno. Per affrontare queste giornate nel migliore dei modi vi propongo la mia top ten di Natale con i libri che in qualche modo mi hanno cambiata. 

Il profeta, di Gibran Kahlil Gibran.
Ho letto questo libro da adolescente e mi ha spinta a meditare più profondamente sui temi dell’esistenza, del rapporto con gli altri e soprattutto del rapporto con me stessa.
«Dicono che sono pazzo perché non voglio vendere i miei giorni in cambio di denaro. Io li reputo pazzi perché credono che i miei giorni abbiano un prezzo.»

Oceano mare, di Alessandro Baricco.
Un libro controverso, rifiutato da molte case editrici prima di essere pubblicato da Guanda e diventare un bestseller. C’è chi lo ama e chi lo odia. Per me è stato una boccata d’aria fresca, nel momento in cui avevo bisogno di capire che potevo fare qualsiasi cosa avessi voluto.
«“Mi chiedo che cosa mai stiamo aspettando.”
“Che sia troppo tardi, Madame.”»

Il miglio verde, di Stephen King.
Il primo King non si scorda mai. Lo lessi nel 1995 quando uscì in sei fascicoli mensili in edicola (Sperling Serial). Era una tortura attendere un mese tra un fascicolo e l’altro, ma l’animo buono e candido di Coffey ti incolla alle pagine e poi, alla fine, rimane con te come monito, quasi a chiedersi che cosa farebbe lui nelle situazioni di ogni giorno.

1984, di George Orwell.
Un libro che non ha bisogno di presentazioni ma al quale io sono arrivata in età matura. La devastazione morale che ha portato con sé mi ha lasciato un piccolo campanello nella testa che suona irrefrenabilmente appena colgo segnali preoccupanti di attacchi alla democrazia. Tace molto poco, purtroppo.

Venuto al mondo, di Margaret Mazzantini.
Non fu l’orrore in sé della guerra nei Balcani ma il fatto che fu completamente ignorata dal resto dell’Europa a risultarmi sconvolgente. Io stessa ricordo quegli anni e la totale indifferenza dell’opinione pubblica; è una colpa che riguarda tutti.

Invisible monster, di Chuck Palahniuk.
Un romanzo che parla di rinascita, che il linguaggio di questo autore rende ancora più forte. Il coraggio di cambiare perché si vuole o perché si è costretti a farlo dagli eventi, ma senza i toni del rosa o le frasi motivazionali: solo la cruda realtà degli istinti umani.
«Passi tutta la tua vita a diventare Dio e poi muori.»

Barbablù, di Amelie Nothomb.
Un gioco di ruolo presentato con maestria, dove vittima e carnefice si confondono fino a divenire irriconoscibili. Possiamo sempre scegliere.

Cecità, di José Saramago.
La crudeltà umana va ben oltre lo spirito di sopravvivenza. La volontà di sopraffazione uccide qualsiasi tentativo di aiuto reciproco in una situazione drammatica di cui unirsi sarebbe l’unica via possibile. Pensavo davvero che la recente epidemia di Covid-19 ci avrebbe resi migliori, più empatici, invece è successo l’opposto come predetto in questo romanzo.
«Arriva sempre un momento in cui non c’è altro da fare che rischiare.»

Molto forte, incredibilmente vicino, di Jonathan Safran Foer.
Difficile esprimere a parole le emozioni che mi ha dato questo libro, perché sono esattamente come il titolo. Il suo grande merito è stato quello di restituirmi un po’ di fiducia nel prossimo.

La manomissione delle parole, di Gianrico Carofiglio.
L’ultimo titolo di questa top ten di Natale è una lettura scarna e realistica dei fatti di cronaca degli ultimi decenni. L’avvocato Carofiglio contrappone i fatti supportati da documenti della magistratura con quanto riportato dai giornali. L’esito sarebbe addirittura ridicolo se non fosse che questa distorsione della realtà ha convinto una fetta troppo vasta dell’opinione pubblica. Regalatevelo per questo Natale: sarà come acquistare un paio di occhiali da vista di cui non pensavate di avere bisogno.

Erna Corsi

Foto in alto: di IşılTop ten Natale 2023

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