Evey Hammond e l’eredità di V, fondamenti dell’opera di Alan Moore

Evey Hammond
Il messaggio della ragazzina londinese che rimane coinvolta nelle azioni del misterioso terrorista anarchico noto come V. 

Evey Hammond e l’eredità di V sono uno dei temi fondamentali dell’opera di Alan Moore. Parliamo della graphic novel di Alan Moore o del più noto film, V for Vendetta, delle sorelle Lana e Lilly Wachowski? Di che eredità parliamo? Ma ovviamente della totale e profonda anarchia di V. Quello di Evey Hammond è davvero il classico viaggio dell’eroina, sia nel film che nella graphic novel. Orfana, priva di legami, vive in un mondo distopico dalla spiccata natura nazista.

Evey Hammond inizialmente non sa se rispondere alla chiamata oppure no – come tutti gli eroi – ma poi deve riconoscere che V le aveva salvato la vita quindi cede e si lascia coinvolgere seguendolo nella sua casa. Una casa che la nostra non sa nemmeno dove si trova, sicuramente in un sotterraneo ma non sa orientarsi. Non saprebbe nemmeno dove scappare se anche volesse farlo.

Inizia una relazione con questo uomo mascherato di cui non saprà mai l’identità e di cui rispetterà la volontà anche quando sarà ucciso, lasciandogli la maschera, mentre il treno della metropolitana corre verso il Parlamento carico di esplosivo. Ma mi sto perdendo raccontando una storia che tuttə, o quasi, dovremmo conoscere.

Evey che non è sicura di voler aderire al piano di V e cerca di fuggire da questa non-relazione in vari modi. Sempre lei che torna la notte del 4 novembre, prima dello scoccare della mezzanotte a ballare con V perché «una rivoluzione senza un ballo non è una rivoluzione che vale la pena di fare». Evey che cerca di convincerlo a desistere dall’andare incontro al suo destino di morte proponendogli un “noi” abbastanza improbabile.

Nel fumetto, e anche nel film a dire il vero, ma nel fumetto è meglio rappresentato, tutto ciò che è di V diventerà suo, maschera inclusa. V passa il testimone a Evey dopo avergliene fatte passare di tutti i colori per farle scoprire quel suo piccolo centimetro di libertà per il quale vale la pena combattere e non accettare compromessi.

A sua volta Evey sarà guida per qualcuno dopo di lei – anche se questo nel film manca totalmente, tanto che Alan Moore si è completamente dissociato dalla produzione di questo riuscitissimo capolavoro cinematografico.

Evey Hammond e l’eredità di V dovrebbero ricordare a noi tuttə che si deve sempre lottare per il proprio centimetro di libertà e che non dobbiamo sempre delegare ad altrə quello che con un po’ di coraggio potremmo fare noi stessə.

Laura Massera

In alto: foto di scena del film V for Vendetta, Natalie Portman veste i panni di Evey Hammond

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