The female brain, una dichiarazione d’amore per il genere femminile

The female brain
Perché alcune caratteristiche femminili sono diventate stereotipi di derisione quando invece sono punti di forza?

Uscito nel 2018 e disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video, The Female Brain è un film di e con Whitney Cummings che porta sul grande schermo il saggio di Louann Brizendine Il cervello delle donne, edito nel 2011 da Bur Rizzoli. La dottoressa Julia Brizendine, neurologa, è impegnata nello studio approfondito del cervello maschile e femminile. Con il suo lavoro ingaggia una vera e propria lotta contro gli stereotipi di genere, combattendo a suon di apparecchiature sofisticate ed esami medici. Quando il risultato dei test non soddisfa le sue aspettative li ripete, nega l’esito, s’incaponisce per capire dov’è che ha sbagliato. Ma non c’è errore, i due cervelli sono biologicamente diversi, nel bene e nel male.

Uomini e donne pensano e agiscono in modo differente, influenzati dagli ormoni, dalla società e da un retaggio primitivo che ci appartiene da sempre. Gli aspetti pratici, emotivi e sociali della vita sono vissuti in modo diverso, a volte diametralmente opposto, ma non per questo ci dev’essere chi è in fallo. La dottoressa Brizendine stessa si troverà a provare sulla propria pelle, volente o nolente, che certe caratteristiche della donna (come dell’uomo) non si possono scegliere o comandare, che fanno parte di quell’insieme di peculiarità che, in qualche modo, ci rende complementari. I suoi studi e, soprattutto, la sua esperienza diretta la porteranno a cambiare l’approccio al suo lavoro e a quelle tipicità che fanno parte di lei fin dalla notte dei tempi.

Il film si apre con Julia Brizendine che tiene un discorso al TED. La trama usa tre storie di coppia (quattro con quella della dottoressa) per spiegare sia le differenze tra il cervello femminile e maschile che la progressiva presa di coscienza della neurologa. Le conclusioni che trae dai suoi studi ma anche, e soprattutto, dal vedere le cose dall’alto e senza auto imposizioni sono una dichiarazione d’amore verso il proprio genere, con tutti i pregi e i difetti che ha in sé.

«Ho iniziato a credere che l’essere più sensibili, delicate, iper vigilanti, fossero brutti difetti perché la società ci porta persino quasi a vergognarcene. Vivevo queste qualità come debolezze, ma ho capito che non era giusto il mio approccio, nel lavoro e nella mia vita. La verità è questa, che ogni singola sfaccettatura della personalità femminile è un punto d forza. Premura, passione, tenacia, solidarietà e resilienza. Sono qualità invidiabili e anche se la mente femminile a volte può essere complicata e confusa non temete, perché sarà sempre lei a farci rialzare in piedi. Ogni giorno la nostra mente ci avverte di cosa dobbiamo avere paura, ma non siamo soltanto in grado di evitare i pericoli, noi sappiamo anche essere coraggiose. Quindi, quando si tratta di combattere o scappare, sebbene scappare sempre la via più semplice, prima o poi ci imbattiamo in cose per cui vale la pena combattere.»

The Female Brain è un film che vale la pena vedere ogni volta che ci sentiamo giudicate se ci commuoviamo per poco, quando siamo accusate di esagerare le reazioni emotive. Perché alla fine chi l’ha detto cosa si deve o non si deve sentire? Quale sia il comportamento coretto? Non esiste giusto e sbagliato, esiste femminile e maschile. E direi che è anche venuto il momento non di sfatare determinati stereotipi di genere, ma di andarne fiere perché fanno parte di noi, delle donne, che non hanno più voglia di sentirsi derise e che sono immensamente orgogliose di quello che il proprio meraviglioso genere le rende giorno dopo giorno: uniche.

Serena Pisaneschi

Foto in alto: di Elisa Riva su Pixabay

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