La pillola di oggi è tratta da Una stanza tutta per sé di Virgina Woolf, un testo iconico che, a quasi un secolo dalla sua pubblicazione, continua a illuminare le dinamiche nascoste della condizione femminile.
Pillole di femminile, la rubrica per riflettere su alcuni piccoli grandi temi legati alla vita di tutti i giorni. Partecipa alla nuova call per Pillole di femminile: cerchiamo la tua voce, il tuo racconto inedito. Invia il tuo racconto entro il 30 settembre 2025.
«Per migliaia di anni le donne hanno avuto la funzione di specchi magici e deliziosi, dotati del potere di riflettere la figura dell’uomo con una grandezza doppia del naturale. Se un uomo avesse il potere di dire a se stesso: “Io valgo tanto; questa donna è un’insulsa”, essa non potrebbe continuare a vivere. La donna deve riflettere la figura dell’uomo con una grandezza almeno doppia del naturale. Per questo scopo è stata inventata l’educazione e la tradizione femminile.»
Questa frase di Virginia Woolf è incredibilmente potente per la sua capacità di sintetizzare secoli di condizionamenti sociali. Parla della pressione sulle donne a essere “specchi” per l’ego maschile, un concetto che, pur essendo del primo ‘900, risuona ancora oggi in modi sottili e non.
Il ruolo della donna nella percezione altrui, la costruzione dell’autostima e le aspettative sociali sono temi centrali nella vita quotidiana femminile, dal posto di lavoro alle relazioni personali. Per questo, il nostro debito nei confronti di Virginia Woolf è immenso, per averci offerto una lente così lucida per comprendere e sfidare queste dinamiche.
Cinzia Inguanta
In alto: elaborazione grafica di Erna Corsi
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