Equilibriste: un romanzo fatto di minuti contati e borse troppo piene

Equilibriste - Silvia Volpi
Spiragli di luce per madri, mogli o compagne e lavoratrici di tutto il globo: Silvia Volpi racconta le madri che lavorano.

Il romanzo Equilibriste (AltreVoci Edizioni) è l’ultimo libro scritto da Silvia Volpi, giornalista pisana autrice di Alzati e corri, direttora (Mondadori) e Il silenzio dell’erba (Kobo Originals), due romanzi gialli. La sua vita familiare e lavorativa rispecchia per molti versi quella descritta nel suo nuovo romanzo.

Equilibriste è una sorta di manuale di sopravvivenza, scritto con garbo ed ironia. Miranda, la protagonista, racconta in prima persona una serie di vicissitudini che si trova ad affrontare nelle sue giornate. Le situazioni sono comuni e c’è poco di nuovo per molte di noi, ma la differenza che propone Silvia Volpi sta proprio nel come affrontarle e a volte, se possibile, prevederle. I consigli sono quelli che si sentono spesso nei blog frequentati dalle mamme, ma il merito di Miranda è quello di portare tutto a una dimensione molto pratica e razionale. Una “mamma, moglie/compagna, lavoratrice”, come la definisce lei stessa nel testo, è un essere multitasking, preveggente, organizzato e che spesso si avvicina pericolosamente a una crisi di nervi. Ecco, questo manuale punta ad evitare quest’ultima eventualità. 

Equilibriste, Silvia Volpi

Miranda si sveglia presto, prepara la colazione per tutti e accompagna i tre figli ognuno alla propria scuola, sfidando il traffico mattutino. In perenne sfida con l’orario si reca poi sul luogo di lavoro dove ingaggia ogni giorno una lotta per riuscire a dedicare sufficiente attenzione ai clienti senza perdere di vista ciò che succede alla prole. Le telefonate dei nonni, dei figli e della baby sitter si susseguono senza soluzione di continuità: attacchi di nostalgia, problemi con i compiti, malattie esantematiche, attività sportive, saggi di ogni tipo. Tutto carico mentale per la mamma che Miranda condivide solo con Mia

Mia è quella che potremmo definire un’amica immaginaria. Nel libro si assiste a un vero dialogo fra le due; l’entità astratta riporta spesso la sua controparte con i piedi per terra, a volte la aiuta ricordandole le soluzioni paracadute che ha preparato in anticipo, altre semplicemente la consola assicurandole che sta già facendo del suo meglio. Tutte cose che Miranda sa già, ma quanto è bello poter condividere tutto questo con qualcuno?

Proprio qui si evidenzia però la forte influenza del retaggio culturale italiano. Perché una “madre, moglie/compagna, lavoratrice” dovrebbe aver bisogno di condividere le sue difficoltà con un’entità astratta quando nel nucleo familiare è presente un altro adulto? Certo il dialogo interiore a volte è insostituibile, ma un aiuto pratico è anche meglio!

Nel caso specifico di Miranda conosciamo il marito, padre dei suoi tre figli, in apparizioni sporadiche. Una sera raccatta i giochi dal salotto, un pomeriggio promette che farà il possibile per portare il figlio dal dentista visto che la moglie proprio non può perché è impegnata al lavoro. In un’altra occasione scopriamo uno dei trucchi di sopravvivenza della donna: durante la partita di calcio bisogna preparare asse e ferro da stiro davanti alla tv posizionando accanto i panni da stirare e il marito stirerà per i 90 minuti di gioco senza quasi accorgersene.

Equilibriste di Silvia Volpi è un romanzo piacevole e divertente, che in molti passaggi aiuta a riflettere. Credo però che sia importante per una coppia, soprattutto se ha dei figli, avere la capacità di suddividere equamente il carico mentale. Il che significa non solo stirare o portare il figlio dal dentista, ma anche essere consapevoli che quelle cose vanno fatte senza che qualcun’altra debba organizzarle. 

In Italia siamo ancora molto lontani da tutto questo ma, come dice Miranda, una madre che lavora è già un buon esempio per i figli, sia maschi che femmine. A patto però che possano percepire una parità di diritti anche dentro casa.

 

Erna Corsi

Foto in alto: Silvia Volpi – da altrevociedizioni.it

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