L’autrice esplora temi universali, dalla malattia all’autodeterminazione, culminando in un finale romantico e inaspettato.
Nel romanzo Il viaggio di Vivi (GM Libri, 2023) c’è tutta Laura Massera. La sua ironia, il suo disincanto sognatore, il suo non accontentarsi, la sua sete, la sua curiosità, la sua musica. Vorrei aggiungere anche la sua cultura e la sua capacità di avere uno sguardo “oltre il consueto”.
Viviana prende un treno per la Svizzera. Un viaggio che vuole essere l’ultimo. Parte con pochi bagagli e una sacca piena di diari, da cui legge qualche brano nel corso del lungo tragitto, ripercorrendo la sua vita. Ricordi, delusioni, traumi, l’infanzia, il padre assente, gli amori difficili, la malattia che l’accompagna da sempre e contro la quale non ha più voglia di combattere. La musica ritma le pagine della sua vita, il suo percorso interiore. In ogni canzone una eco delle emozioni vissute.
In questa autofiction che è Il viaggio di Vivi l’autrice esorcizza i suoi fantasmi mettendosi a nudo senza reticenze. Scava alla ricerca di senso, per combattere la sensazione di incompiutezza. Per riempire il vuoto che la, e ci, divora da dentro. Tanti e importanti i temi affrontati, primo fra tutti il diritto all’autodeterminazione e poi l’amicizia, la famiglia. La scrittrice ci tiene incollati al testo che scorre veloce e divertente. Sì, divertente! Massera sa essere spassosa, e spesso, nel corso di questa lettura, così intensa, mi sono trovata a sorridere.
Merita una menzione speciale la parte del testo dedicata alla Cina. Ricca di aneddoti e mai didascalica amplia la nostra conoscenza e incuriosisce. Naturale pensare a Pearl S. Buck e al concetto di Asia consciousness. «Shangai è verde e serpeggiante» bastano cinque parole per veder comparire davanti ai nostri occhi la perla d’oriente grazie alla capacità descrittiva di Laura Massera.
Si arriva presto al colpo di scena finale che attesta l’animo romantico di questa coraggiosa autrice. E questa forse è la sua magia più grande.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: Laura Massera
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