Grazie a Le plurali, Francien Regelink dall’8 maggio 2025 è in libreria con un ironico saggio in cui racconta, senza filtri, la sua vita con l’ADHD.
L’8 maggio segna l’uscita per Le plurali del toccante e ironico saggio Strafare. La mia vita (irre)quieta con l’adhd dell’autrice olandese Francien Regelink, tradotto per la collana “Le sagge”. Un libro che promette di scardinare silenzi e stereotipi attorno al Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). In Strafare la scrittrice offre una prospettiva autobiografica senza filtri e profondamente umana.
Regelink, giornalista e storyteller di successo, si mette a nudo, raccontando con onestà disarmante le sfide quotidiane che la sua “testa infortunata” le pone. Dalla complessità di fare la spesa alla gestione dei farmaci ma anche dall’impatto dell’ADHD sulla sessualità e sulle relazioni interpersonali fino alla sua singolare postazione di lavoro sotto una scala antincendio.
Attraverso aneddoti personali e riflessioni acute, l’autrice ci conduce in un viaggio intimo, illuminando una condizione ancora troppo spesso sottovalutata e avvolta da stigma. In Italia, si stima che fino a due milioni di persone, adulti compresi, convivano con l’ADHD, spesso senza esserne consapevoli. Strafare si configura così come un prezioso strumento per chi vive questa realtà, offrendo spunti per trovare le proprie istruzioni per l’uso. E soprattutto, infondendo il coraggio di non sentirsi “sol3”, come sottolinea Nogaye Ndiaye nella sua toccante prefazione.
Ndiaye, giurista, scrittrice e attivista impegnata nella lotta al razzismo e alla decostruzione degli stereotipi, introduce il testo con parole che invitano all’empatia e al riconoscimento reciproco. Il suo contributo sottolinea l’importanza di dare spazio a storie come quella di Francien, perché «esistere davvero significa anche sapere di non essere sol3.»
«Ma hai preso le pillole?» Questa è la domanda, a volte solo sottintesa, che l’iperattività di Francien potrebbe suscitare in chi la incontra. Con Strafare, l’autrice ribalta la prospettiva, invitandoci a guardare oltre l’apparenza. E quindi a comprendere la complessità di un disturbo neurologico che non lascia segni visibili come un infortunio sportivo o una sedia a rotelle. Come lei stessa afferma con lucidità: «Se l’infortunio è dentro la mia testa, la gente non si aspetta che io mi fermi. Non è che d’un tratto mi compare, che so, una macchia sulla fronte, e quindi non si accorgono che in realtà dovrei restare in panchina. L’aiuto arriva solo se io faccio notare che ne ho bisogno. Ma questo è ancora un punto critico.»
Strafare non nasconde le difficoltà, la vergogna e i momenti di depressione che possono accompagnare la convivenza con l’ADHD. Proprio per questo, il saggio si fa portavoce di un’urgenza: rompere il silenzio e lo stigma che ancora circondano questo tema. La testimonianza in prima persona di Francien Regelink è un atto di coraggio che mira a normalizzare una neurodivergenza e a favorire una maggiore consapevolezza nella società.
Per promuovere l’uscita del libro, Francien Regelink sarà in Italia dal 18 al 21 maggio per un tour che toccherà alcune importanti città: il Salone Internazionale del Libro di Torino (18 maggio), Padova (19 maggio), Firenze (20 maggio) e Roma (21 maggio). Un’occasione preziosa per conoscere l’autrice e approfondire le tematiche del suo saggio.
Strafare è un’ulteriore conferma della linea editoriale de Le plurali, casa editrice transfemminista intersezionale che dal 2021 si impegna a dare voce a donne e persone che vivono identità marginalizzate. Le plurali, con le sue quattro collane, vuole nutrire il dibattito femminista e lo fa con uno sguardo internazionale e inclusivo, valorizzando l’unicità di ogni storia e celebrando la pluralità delle esperienze. Il suo simbolo è una macchia di inchiostro, che rappresenta la volontà dirompente di creare nuove parole e nuove narrazioni.
Strafare di Francien Regelink, pubblicato con il sostegno della Fondazione nederlandese per la letteratura, si preannuncia come un libro importante, capace di offrire conforto, comprensione e un prezioso contributo alla decostruzione degli stereotipi sull’ADHD. Un invito a perdersi nelle sue pagine per ritrovarsi un po’ di più. E la consapevolezza che, anche nel disordine, la leggerezza può tenerci a galla.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: Francien Regelink
© RIPRODUZIONE RISERVATA