Estratto da Mare avvelenato, di Elena Magnani. Petra, giovane maestra affascinata dal metodo Montessori, entra in contatto con i movimenti femministi della storia italiana.
Pillole di femminile, la rubrica per riflettere su alcuni piccoli grandi temi legati alla vita di tutti i giorni. Partecipa alla nuova call “Abbagli”, invia il tuo racconto inedito entro il 30 aprile 2025.
Da Mare avvelenato. La saga della famiglia Mazzeo ci offre uno spaccato storico tanto doloroso quanto di profonda rinascita.
Si avviò verso l’ex Convento di San Domenico, dove era situata la Scuola Normale Femminile pareggiata in cui lavorava. Quello era il suo terzo anno come maestra nel giardino d’infanzia, ma aveva fatto richiesta per la prima elementare e sperava che venisse accolta presto. Era il suo più grande desiderio.
Arrivata a scuola lo sguardo della direttrice la segui fin dentro l’atrio.
«Stasera vieni?» le chiese una collega affiancandola.
Petra appoggio la borsa in un ripiano dello scaffale dietro la cattedra. «Se non vi incontrate troppo tardi, altrimenti non so che scusa inventare ai marchesi.»
«Potresti fermarti a dormire da me.»
Petra guardò Maria Rimedia con benevolenza. La giovane era sempre ben disposta nei suoi confronti e l’aveva iniziata a un mondo che nemmeno pensava esistesse. Avrebbe voluto avere la sua sfrontatezza e, sebbene immaginasse che il marchese non si sarebbe dispiaciuto di questo suo interesse, non aveva la certezza che fosse cosa gradita. Cosi tergiversava ogni volta che la invitavano a quelle riunioni segrete.
«Ho trovato della pittura rossa, abbiamo deciso di scrivere su dei fogli “voto alle donne” e poi li attacchiamo in città.»
Petra spalancò gli occhi. «Parla piano.»
«E perché? Non dovremmo nasconderci, ma andare in piazza a urlare i nostri diritti. Tu non vorresti insegnare nelle scuole superiori, invece che stare qui con i più piccoli e prendere una miseria per un lavoro che agli uomini viene pagato di più?»
«A me basterebbe insegnare alle elementari. È li che forgi le menti delle giovani donne. Potrei fare la differenza per quelle che verranno dopo di noi.»
«Allora stasera vieni. Da qualche parte dobbiamo pur cominciare. Intanto facciamo capire ai messinesi che siamo pronte per una rivoluzione. Non è più tempo di chiedere, ma di pretendere il voto e tutti i privilegi che finora sono toccati solo al sesso maschile.»
A Petra piaceva guardare Maria Rimedia quando si infervorava. La sua carnagione olivastra si spruzzava di un tenue rosa che le faceva risaltare gli occhi grigi.
«Vedrò cosa potrò fare» disse alla fine con un brivido di agitazione che le correva lungo le braccia.
Serena Pisaneschi
Foto in alto: elaborazione grafica di Erna Corsi
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