La poesia nel dì di domenica: “E adesso è solo memoria “ di Gioietta Lucaccini

Gioietta Lucaccini
Sono tornata da me, come unica destinazione possibile, come strada disponibile, come quel ritorno a casa in sospeso da tanto tempo.

Questo aforisma di Carla Babudri è uno dei preferiti di Gioietta Lucaccini. E in qualche misura la poesia è la casa nella quale si è rifugiata fin dall’età di sette anni. Timida, trascorreva la maggior parte del suo tempo da sola, immersa nella lettura e nei suoi versi.

Al Liceo ha studiato John Keats ed è stato subito amore. Ha visitato sia la sua casa londinese di Hampstead sia quella romana, vicino alla scalinata di Piazza di Spagna, dove il poeta ha vissuto gli ultimi anni della sua brevissima vita.

Lucaccini non ha mai smesso di scrivere, ma gli ultimi vent’anni sono stati più fertili. Il “pensiero lieve” che troviamo nel titolo del libro di prossima pubblicazione, è il suo modo di approcciare la vita: entrare nelle relazioni in punta di piedi, senza imporsi o disturbare l’altro.

Una vita molto piena la sua: tre figli, due amatissimi gatti, il blog e tanti tantissimi libri, molti dei quali scovati sul Bibliobus. Grazie a questo servizio, che fa parte della rete delle Biblioteche comunali di Firenze, un bus ogni settimana sosta nei cinque quartieri della città, nei giardini pubblici, vicino alle scuole, o durante i mercati, con un catalogo di oltre mille titoli tra libri e audiolibri. Un’ottima opportunità per chi, come la protagonista della nostra rubrica, ama spaziare tra diversi generi letterari, anche quelli per ragazzə.

E il Bibliobus le ha fatto un bellissimo regalo: curiosando tra i volumi è stata attratta da un autore, Robert Hellenga. Il cognome le ricordava una compagna di liceo, una ragazza americana con cui spesso si trovava a studiare che visse a Firenze con la famiglia solo per un anno. L’autore del romanzo che teneva in mano era proprio il padre di quella ragazza che, al tempo del suo soggiorno a Firenze, non aveva ancora pubblicato libri. La sorpresa è stata scoprire che molte sue opere sono ambientate, o dedicate, all’Italia.

Per questa domenica di maggio abbiamo scelto di presentare E adesso è solo memoria la cui lettura è accompagnata dalle bellissime immagini del video elaborato da Debora Menichetti.

Serena Betti

Foto in alto: Gioietta Lucaccini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

E adesso è solo memoria

È un attimo,
Un istante raccolto

in una scollatura appena accennata,
Uno sguardo rubato in una birreria.
E cresce così,
Il miracolo della vita si ripete,
La voglia di conoscersi,
Scoprirsi,
Raccontarsi,
Affondare nella storia che non ci appartiene.
Le distanze si abbattono,
Le mani si sfiorano,
Tremano.
La paura si fa affanno,
Il fiume in piena ti avvolge,
E tu lasci che compia il suo cammino,
Perché non puoi più vivere di timori,
Non puoi lasciare

che la rabbia delle vite passate
Ti domini.
Le due fonti si uniscono,
Brevemente,
Per un attimo diventano una.
Per un istante
Attingono della stessa acqua,
Stillano la stessa linfa,
Ed è vita,
Speranza,
Futuro.
È entrare in se stessi,
Capire,
Bere dalle radici del cuore,
E sentirlo battere.
Ma adesso è solo memoria

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