Beth Orton, un’artista cult in bilico tra elettronica e folk

Beth Orton
Da Norwich arriva il suono della cantautrice che incrocia il songwriting intimista alla produzione electro di William Orbit.

Da Sandy Denny a Birdy il folk al femminile in Gran Bretagna ha da sempre grande tradizione e reputazione. In questo filone si inserisce lafigura di Beth Orton con il suo elettro-folk moderno.

Gli esordi

Nasce il 14 dicembre del 1970 nella parte più orientale dell’Inghilterra. Purtroppo a diciannove anni rimane orfana di entrambi i genitori, perciò deve cavarsela da sola. Ama le arti, studia recitazione e si mantiene lavorando tra fast-food e spettacoli teatrali. William Orbit, guru della musica elettronica inglese scopre la sua bellissima voce e la coinvolge nel duo Spill. Lui produce il primo album SuperPinkyMandy, che viene pubblicato solo in Giappone in poche copie. Beth inizia collaborazioni importanti con i Red Snapper e i Chemical Brothers, aprendo il suo stile alle contaminazioni con il trip-hop.

Il successo

Arriva al grande pubblico con Trailer Park nel 1996, che rimane affascinato da questa fusione eccentrica tra Joni Mitchell e Bjork. È un lavoro ricco di canzoni elettro-acustiche affascinanti, che le vale un Mercury Prize nel 1997. Successivamente Central Reserve la conferma artista centrale nel panorama inglese, la sua voce carica di pathos è sempre più protagonista, come nella raffinata Stolen Car. Alle incisioni partecipano grandi artisti come Ben Harper, Dr. John e Ben Watt degli Everything But The Girl.

Tre anni più tardi Orton pubblica Daybreaker e le collaborazioni riguardano star come Emmylou Harris e Ryan Adams. Il disco debutta al numero 40 della Billboard americana ottenendo un grande successo.

La carriera

Beth ama i cambiamenti e le contaminazioni. Nel 2006 si avvicina al suono dei Sonic Youth e l’LP Comfort of Strangers è prodotto proprio dal loro leader Jim O’Rourke, che prepara per lei un tappeto sonoro orchestrale che esalta l’essenzialità della produzione acustica. Il lavoro della sua piena maturità artistica arriva nel 2012. Sugaring Season è in gran parte registrato dal vivo, la critica lo acclama notando la qualità eccezionale della sua performance vocale. Nel 2016 torna alla musica squisitamente elettronica con Kidsticks, inciso con Andrew Hung dei Fuck Buttons, guru della musica Noise.

Tempi recenti

Da un paio d’anni ha pubblicato l’ultimo splendido lavoro, Weather Alive, composto essenzialmente al pianoforte. Sono canzoni dolenti e minimali, che descrivono la sensazione che si prova nel perdere il controllo sulla propria vita, sul tempo che scorre e su ciò che resta. L’album è dedicato ai due figli a cui è legatissima. Da molti anni combatte contro con il morbo di Crohn, malattia che non le ha impedito di rinunciare alla sua passione per il cinema, continuando a recitare in alcune serie tv inglesi.

Beth Orton è una delle voci più uniche e affascinanti del Regno Unito. Nel suo percorso musicale ha rifiutato categoricamente le etichette ed è diventata punto di riferimento per la sua capacità di cambiare senza perdere di vista la coerenza del suo stile.

Music

Stolen Car

Someone’s Daughter

Weather Alive

Elena Castagnoli

Foto in alto: Beth Orton

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