Pillole di Femminile – Storie piccole che raccontano un mondo grande #85

Moll Flanders sfida il buco nero: un viaggio spericolato ai confini dell’universo. Verso l’ignoto in lotta per la sopravvivenza.

Pillole di femminile, la rubrica per riflettere su alcuni piccoli grandi temi legati alla vita di tutti i giorni.
Con grande piacere pubblichiamo “Oscurità visibile” il racconto con il quale Anna Maria Dall’Olio ha partecipato alla nostra seconda call del 2024. Partecipa anche tu, hai tempo fino al 31/05/2024.

OSCURITÀ VISIBILE di Anna Maria Dall’Olio

Situazione attuale: 60 milioni di anni luce da casa. Costellazione della Vergine. La galassia ellittica Messier 87, nucleo. Buco nero supermassiccio, 3 miliardi di masse solari.
Molti l’hanno visto con il telescopio. Nessuno mai così vicino.

Un esperimento scientifico importante, necessario: qualcuno, cioè io, May M. Flanders, detta Moll Flanders, deve pur dire cosa c’è dentro.
Non piango: finalmente ho ritrovato la matita.
Sulla pelle, più bianca dello sperma, scriverò ciò che vedo. Dettaglio dopo dettaglio. È troppo interessante.
Anche stavolta io, Moll Flanders, me la caverò.

Idea Biancaneve, la figlia degenere, si è fottuta tutti i nani della Via Lattea perché mi incatenassero ai fili elettrici. Errore: per lungo tempo fui il glorioso carburatore. So tutto della nave. La nave che ho rubato a quella mente brillante. Genio, quella farfalla spaziale, pensava davvero a tutto, ma non che alla fine l’avrei davvero fatto fuori.

Nonna, Jimmy il disc jockey, Genio: sono sopravvissuta a tutti loro. Li ho ammazzati tutti.
Se potessi tornare indietro, farei fuori anche il mio patrigno. Strozzerei anche la figlia degenere.
A proposito …

Questa cosa nuova mi ucciderà o la ingannerò? Vedremo.
Salverei solo Genio: quella farfalla spaziale non meritava di morire.
No, Genio non meritava di morire: fotteva magicamente.
Vorrei fotterlo per sempre, legata a lui per sempre con i fili elettrici. Io e lui, quindi noi, eletti a supremo carburatore della nave.

Il mio piccolo cuore è più pesante, più nero di qualsiasi buco nell’universo. La luce non mi è mai appartenuta.
La nave, la nave gira già intorno a qualcosa. Da quanto non importa: presto il tempo si fermerà.
A proposito, il buco non è nero, è solo invisibile. Oscurità visibile. Più freddo del ghiaccio, lo sento.

Al mostro sempre affamato offrirò le farfalle nere e rosse: sono fuori. Cercherò di salvare lo specchio: è dentro.
Spaghettificazione. Ne so abbastanza. A ogni costo devo evitarla.

Come al solito, contro il mio interesse, sbaglio, mi faccio male: guardo al punto di possibile non ritorno. Nessuno, mai nessuno è tornato, ma io sono Moll Flanders e Moll Flanders non muore mai: questo è chiaramente scritto nel libro.

Inutile piangere. Inutile scusarsi.
Anche stavolta me la caverò.

Sposto le gambe a fatica verso il possibile centro del buco: se proprio succederà, la spaghettificazione sarà un gingillo, un nonnulla. La testa, fuori il più possibile. Che sia per ultima.

Una sostanza bianca e cinerea mi piove addosso in abbondanza. Come per magia, all’orizzonte il vapore si è alzato e ha assunto una forma più nitida. Non so a che cosa paragonarlo: forse è un’infinita cataratta che si riversa silenziosa e invisibile nel mare da un’enorme e lontana montagna nel cielo. Questo gigantesco sipario forma la cosa in tutta la sua estensione, eppure non ne deriva alcun suono.

Inutile piangere. Inutile scusarsi.

Su di me si diffonde una strana oscurità. Tuttavia, nelle profondità lattiginose dello spazio, una luce minima si alza e tocca le fiancate della nave. Il mio piccolo cuore è sfiorato dalla pioggia bianca e cinerea che si abbatte sulla nave, liquefacendosi al contatto.

La punta del vortice spaziale si perde nella confusione in lontananza, anche se è chiaro che mi avvicino a una velocità vertiginosa. Contro il mio interesse, proprio come nella vita.

A volte vedo grandi, improvvise fessure, in cui regnano indistinte immagini fluttuanti, da cui si levano venti forti, potenti ma silenziosi, venti che squarciano ogni prospettiva. Certo: questa è la mia mente.

Il libro …
L’oscurità si fa ancora più fitta, addolcita solo dal bagliore della nave: il sipario cala davanti a me.
La luce non mi è mai appartenuta.
Tutto si fa buio.

Io, la nave, tutto comincia a girare su se stesso. Questo è quello che ho sempre fatto …

Il mostro spaghettificante ha già assaporato il piede destro: so che ora sto per cadere nell’abbraccio goloso del buco.
Orizzonte degli eventi: lo sento. Un passo, solo un passo in più: sarò marmellata, molecola del glorioso carburatore.

Il libro …
Anche stavolta Moll Flanders se la caverà.
Il tempo si ferma.

Si è fermato.
Qualcosa si schiude. Qualcosa di grandi proporzioni. Pezzi, frammenti di qualche creatura.
Enormi ali amorose.
Le riconosco immediatamente.

La matit-

Anna Maria Dall’Olio drammaturga, poeta e scrittrice. Nel 2022 ha ricevuto il premio speciale serbo Pro Poet per Bauman for dummies. Nel 2018 ha vinto il 3o premio FEI per la traduzione in esperanto di Su una sostanza infetta di V. Magrelli. Ha pubblicato Over & out (2024), Stagioni (2023), Avventura o morte (2021), Evoluzioni (2019), Segreti (2018), Sì shabby chic (2018), L’acqua opprime (2016), Fruttorto sperimentale (2016), Latte & limoni (2014), L’angoscia del pane (2010) e Tabelo (2006).

In alto: elaborazione grafica di Erna Corsi

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