3 indumenti che le donne (forse) smetteranno di indossare in futuro

3 indumenti
Bustini, merletti, nastrini di raso ma anche abiti in pelle o glitter: che cosa ci piace davvero indossare e cosa sentiamo imposto?

Fino a un paio di secoli fa era indecoroso e impensabile per una donna uscire di casa senza il corredo di sottogonne e crinoline che nascondevano la forma delle gambe. Con il passare degli anni questo indumento si è assottigliato progressivamente, limitando l’imbottitura che modificava la forma del corpo. Era comunque ancora d’obbligo indossare il bustino rinforzato con stecche di balena che assottigliava la vita impedendo alla cassa toracica di espandersi correttamente e agli organi interni di occupare la loro posizione naturale. Quando le donne svenivano non era certo per le forti emozioni, ma più probabilmente per la mancanza di ossigeno. Senza contare che molte di loro, al mattino, bevevano un bicchierino di aceto a stomaco vuoto per mantenere il pallore del viso (che ovviamente si manifestava per la sofferenza).

Senza scomodare un passato così lontano, negli anni ’80 del secolo scorso ci siamo gonfiate con le spalline imbottite sotto qualsiasi tipo di abito e abbiamo cotonato i capelli fino a spezzarli aprendo una voragine nello strato di ozono a suon di ciuffi rigidi di lacca. Ma poi abbiamo abbandonato anche queste abitudini (quasi tutte). 
Mi sono chiesta di che indumenti ci libereremo negli anni a venire, e soprattutto che cosa potrebbe renderci più libere.

Il moderno reggiseno è un derivato del corsetto; soprattutto quello supportato dai ferretti limita la circolazione sanguigna. Oggi ce ne sono molti che sono morbidi e meno strutturati, ma sono introvabili nelle taglie più grandi perché non avrebbero sufficiente sostegno. Mi sono sempre chiesta se questa è un’esigenza di chi lo indossa o di chi guarda. In ogni caso sempre più donne scelgono di non indossarlo, accettando il loro corpo e regalandosi una sensazione di maggiore libertà. 

Le calze di seta che portava mia nonna non erano provviste di elastico e strisce interne di silicone antiscivolo: lei era costretta a mettere il reggicalze per tenerle al loro posto. Questo aggeggio antiquato fatto di elastici, pizzi e gancetti oggi è considerato molto sexy, ma la sua scomodità è fuori discussione. Siamo davvero sicure di non poterne fare a meno, trovando modi più divertenti di aggiungere un po’ pepe ai nostri rapporti?

I tacchi alti sono fuori discussione. Non si toccano. Io ho iniziato ad usarli appena maggiorenne e da allora non ho più portato scarpe diverse. Sono eleganti e slanciano la figura, il perfetto complemento per un abito da sera ma anche per un semplice jeans. Davvero? Sono davvero così belli? Ci siamo chieste perché ci piacciono tanto? Beninteso, piacciono ancora anche a me, ma non li metto più.

Le scarpe con il tacco venivano usate indistintamente da uomini e donne alla corte di Luigi XIV; più era alto il tacco, più era elevato il rango di chi le indossava. Perché loro non avevano bisogno di fare alcunché: così come i sandali giapponesi che prevedono i piedi fasciati, le scarpe col tacco alto limitano la possibilità di movimento. Molto più recentemente questa moda venne quindi riproposta per le sole donne.
Ecco, già mi piacciono un po’ meno.
Pensateci la prossima volta che un tacco a spillo vi si incastra fra i sampietrini e qualche ragazzina vi passa accanto spedita con un paio di Adidas.

Erna Corsi

Foto in alto: di Ron Lach

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