Billie Eilish la libertà, la forza e il talento per essere chi si vuole

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«Voi ragazzi siete dei veri idioti. Posso essere entrambe le cose, fottuti idioti. Lasciate che le donne esistano» rivendica l’artista.

Spesso chi si occupa di musica da tanti anni, come me, vive le nuove produzioni con una certa dose di cinismo sentendo rimandi continui ad altri artisti più e meno noti, unita alla difficoltà nel farsi sorprendere da qualcosa di decisamente diverso. Quando succede, quando questa coltre di scetticismo viene spazzata via, arriva un’onda altissima di talento e bellezza ed io sono stata felicemente travolta da Billie Eilish. Non c’è da stupirsi che sia un’artista femminile, le sorprese più interessanti nel mondo dei giovanissimi arrivano da lì. Stupisce invece la cifra stilistica di una ragazza di vent’anni che padroneggia i generi e passa in scioltezza dal rap, al funk, dal pop al rock: ogni canzone è un microcosmo variopinto, un esperimento studiato e riuscito per creare qualcosa di originale.

Billie Eilish Pirate Baird O’Connell nasce nel 2001 in California nei dintorni di L.A. da genitori concentrati sulla loro carriera di attori di serie tv, per sua fortuna però ha un fratello maggiore, Finneas, suo migliore amico e deus-ex-machina anche del futuro successo musicale (è co-autore di tutte le canzoni e produttore oggi richiestissimo). Sarà proprio lui a caricare su SoundCloud, nel 2015 il primo singolo di debutto Ocean Eyes. Internet e le piattaforme hanno aperto impensabili spazi di libertà nell’ingessato mercato discografico statunitense: sono saltate tutte le convenzionali “gavette”, le richieste ai talent scout, la ricerca di agenti e sponsor. Ora il talento, quando c’è, circola libero e leggero sul web, basta disporre di un buon laptop con software connesso. L’esordio di Billie è fulminante, è un dream pop low-fi, tipico di queste “produzioni da cameretta”, ma ha un estro incantevole e una malinconia di fondo che spalanca le porte di tutte le stanze dei suoi coetanei, e non solo.

Il pubblico capisce presto che non si tratta della solita stellina costruita a tavolino, buona per il marketing più che per l’arte. Con Billie Eilish siamo di fronte a un personaggio acuto, intelligente, capace di essere portavoce delle lotte della sua generazione, come l’ecologia o l’equità, ma anche di distinguersi in modo netto, rivendicando il suo spirito libero e indipendente. Nel 2016 il primo Ep, Don’t Smile At Me tratta principalmente di delusioni portate dall’amore e dalla vita, ma lo fa con un’amarezza e un’inquietudine che non possono lasciare indifferenti. Dai suoi pezzi emergono visioni oscure che richiamano scenari traumatici, indotti probabilmente dalla grave malattia neuropsichica di cui soffre, la sindrome di Tourette, disturbo caratterizzato da tic multipli ripetuti, motori e vocali, che minano la lucidità del ragionamento quotidiano. Le sue canzoni quindi hanno un’urgenza impetuosa, indipendente dalle richieste del mercato discografico, e sono rivolte alle persone più fragili, sole o semplicemente più sensibili. Quello di Billie Eilish è uno tsunami che travolge per empatia ma anche per qualità tecniche: lo studio di registrazione permette di aggiungere colori e strumenti al mondo musicale dei due fratelli e il mix che ne esce è potente, le inquietudini diventano canzoni dallo stile originale e dagli arrangiamenti raffinati.

Il 2017 e il 2018 sono anni di crescita per Eilish Eilish, che colleziona collaborazioni importanti con Drake, con Khalid, trovando un’ottima sponda di espressione anche nell’R’n’B e nell’hip hop. Due brani, Bored e Lovely fanno parte della colonna sonora della serie Netflix 13 reason why e lei si conferma punto di riferimento per la sua generazione. Capelli bicolore, vestiti larghissimi, un’urgenza espressiva che prescinde dal genere e dal corpo, che trova grande consenso tra gli adolescenti, ma anche tra gli adulti. Nel 2018 è considerata una delle artiste con il maggior potenziale, è inclusa nella lista “30 under 30” della rivista Forbes, e riceve da Apple il premio UpNext. Il 2019 è  l’anno del primo album intitolato When We All Fall Asleep, Where Do We Go? uscito il 29 Marzo, il successo è planetario e conquista cinque Grammy Awards.

Nel 2020 inizia un tour internazionale che rende evidente la sua grande abilità di performer, la cantante si fa megafono della battaglia a sostegno della body positivity lanciando numerosi messaggi contro gli haters che la bullizzano sul web. Può contare sul sostegno di oltre 90 milioni di follower su Instagram ed è una voce che si dimostra veramente autorevole per scardinare certe pratiche odiose che si trovano sui social networks.

Il secondo album Happier than ever, sempre il più difficile per tutti gli artisti, specie per quelli dall’esordio così fulminante, è una prova che Billie Eilish supera alla grande. Deve fare i conti con una popolarità e delle aspettative enormi, ma il suo talento è ancora una volta la chiave di lettura migliore per i grandi numeri di vendite e di views.  Le canzoni girano attorno al suo percorso di crescita, alle pesanti ingerenze nel privato che ha dovuto subire. La produzione resta “indipendente”, le incisioni, avvenute in piena pandemia, sono registrate nello studio casalingo di Finneas.  Rispetto all’esordio, c’è maggiore padronanza degli stili e dei generi, ci sono tracce di folk, di pop beatlesiano, di soul jazz, ma anche di elettronica claustrofobica. Non ci sono scorciatoie, non c’è il duetto con il rapper famoso, la canzone ammiccante con refrain da spot pubblicitario: c’è una giovane donna che spinge con forza l’acceleratore sulle sue capacità di scrittura e di espressività, sulla libertà che rivendica per se stessa e per la sua arte.

Con quella stessa libertà ha recentemente rivendicato il suo diritto ad apparire come meglio crede, con un’immagine più femminile se lo desidera. Ha scritto sulle sue stories di Instagram «Ho passato i primi 5 anni della mia carriera ad essere assolutamente criticata da voi sciocchi perché ero un ragazzo e mi vestivo come mi vestivo e mi dicevano costantemente che sarei stata più sexy se mi fossi comportata come una donna e ora, quando mi sento abbastanza a mio agio da indossare qualcosa di lontanamente femminile o flirtare, mi dite che “sono cambiata e sono una venduta”… e “cosa le è successo”, ma non è la solita ragazza, è proprio come tutte le altre, bla bla.» Ha aggiunto: «Voi ragazzi siete dei veri idioti. Posso essere entrambe le cose, fottuti idioti. Lasciate che le donne esistano.» «Sapevate che le donne sono poliedriche !!!!!??? scioccante vero?? che ci crediate o no le donne possono essere interessate a più cose. Pazzesco, vero? Chi l’avrebbe mai detto? E anche totalmente inaudito e folle voler esprimere se stessi in modo diverso in momenti diversi.»

Billie Eilish è un’artista poliedrica, capace di surfare sugli stili grazie alle creatività dei suoi vent’anni e grazie al fondamentale supporto del talentuoso fratello, ma anche particolarmente profonda nei contenuti, sa controllare lo showbiz e la negatività da social che inevitabilmente assale chi oggi è esposto ad un successo planetario. Dal 2022 la cantante affronta un tour mondiale tra Nord America, Asia, Oceania e Sud America.  Quest’estate sarà in Europa, ma l’Italia è ancora esclusa dall’elenco degli show, a fine agosto sarà headliner di alcuni festival in Belgio, in Germania e in Gran Bretagna: se siete da quelle parti fatevi travolgere dalla sua energia e dal suo carisma.

Music

i love you (Live At The Greek Theatre)

Lollapalooza Brasil 2023

Happier Than Ever

Elena Castagnoli

Foto in alto: Billie Eilish

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