Storie di donne da Albrecht Dürer alla contemporaneità di Ilario Fioravanti

STORIE DI DONNE -ANGHIARI
Con la mostra, in quattro sedi, dedicata alle figure femminili nella storia dell’arte, Anghiari (AR) diventa “città della donna”.

Fino all’8 marzo 2023, il borgo di Anghiari (AR) è la “città della donna”, grazie alla mostra Storie di donne.  Dallo scorso novembre, infatti, la rassegna sta popolando quattro spazi del suo centro storico con decine di opere raffiguranti l’immagine femminile dal Rinascimento ad oggi, tra mito, rappresentazioni bibliche, evangeliche e molto altro ancora.

Storie di Donne espone dipinti, disegni e sculture al Museo della Battaglia e di Anghiari, al Museo di Palazzo Taglieschi, nella chiesa di Sant’Agostino e al Palazzo Pretorio. L’obiettivo è sintetizzare cinque secoli di cultura occidentale attraverso le rappresentazioni iconografiche di Eva, Maria, Maria Maddalena, Caterina. A loro si uniscono Betsabea, Dalila, Leda, Medea, Penelope, rappresentando un percorso figurativo oscillante fra storia, mito, allegorie, simboli, spiritualità.

Le opere sono realizzate da grandi maestri come Michelangelo, Dürer, Jacopo della Quercia, Giovanni dal Ponte, Goya, Manet, fino ad arrivare al recupero, tutto contemporaneo, di forme figurative più arcaiche della femminilità portato avanti dallo scultore romagnolo Ilario Fioravanti. Il risultato è un racconto per immagini a cavallo fra storiografia, leggenda, allegorie, simbolismi, spiritualità.

Realizzata dal Comune insieme al Museo della Battaglia e di Anghiari e curata da Benedetta Spadaccini (dottora aggregata e assistente curatrice Disegni e Stampe presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana) e Gabriele Mazzi (direttore del Museo della Battaglia e di Anghiari), l’esposizione nasce dall’idea di due donne: Alberica Barbolani da Montauto e Ilaria Lorenzini, rispettivamente assessore alla cultura e al turismo della città toscana.

Storie di donne: informazioni sui luoghi dell’esposizione e orari di visita.

Cinzia Inguanta

In alto: Max Klinger, Penelope (1895, acquaforte e acquatinta a colori, 265×370 mm, impronta: 190×302 mm). Museo Battaglia Anghiari – Fondo Bagnobianchi

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