Azzurro amianto di Emilia Bersabea Cirillo, vite sotto la polvere

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Pubblicato da Le plurali il nuovo romanzo della scrittrice avellinese che conferma il suo forte impegno sociale e civile.

Azzurro amianto è l’ultimo lavoro di Emilia Bersabea Cirillo pubblicato da Le plurali. Tra i primi aspetti della scrittura dell’architetta avellinese troviamo il forte impegno sociale e civile, l’importanza dei luoghi nelle narrazioni e la valorizzazione del ruolo delle donne. Sto pensando anche a Non smetto di avere freddo (Iguana editrice) romanzo con il quale Cirillo ha vinto la XI edizione del Premio letterario Minerva letteratura e impegno civile.

azzurro-amianto-emilia bersabea cirilloProtagoniste di Azzurro amianto, ambientato in una città del sud Italia che sonnecchia su un’area industriale abbandonata, sono due donne in cerca di giustizia. Un fatto drammatico di cronaca locale è il filo conduttore di questo romanzo. La vicenda è quella dell’ex Isochimica, una di quelle attività industriali che, nell’Irpinia del dopo terremoto, avrebbero potuto rappresentare un inizio e che invece fu la fine per molti. Vite perse, storie sepolte che quest’opera fa riemergere dalla polvere.

La scrittura raffinata e tagliente di Cirillo narra una vicenda a tutto tondo dove sociale e personale sono strettamente connessi. Tra i temi più rilevanti dell’opera ci sono il valore del prendersi cura, l’ipocrisia di un certo tipo di borghesia benpensante, la difficoltà dell’accettare il diverso e le diverse sfumature del femminile. Infatti, ancora una volta, in Azzurro amianto l’autrice ci regala un piccolo universo di personaggi femminili magistralmente ritratti. Non voglio rivelare altro della fitta e ricca trama di questo libro che vi risucchierà tra le sue pagine con una potenza straordinaria.

Un’ultima nota che mi piace sottolineare riguardo a Emilia Bersabea Cirillo, donna oltre il consueto a pieno titolo, è che le sue opere della maturità abbiano trovato casa, con Iguana prima e Le plurali poi, presso editorə che promuovono e alimentano il dibattito femminista in un’ottica inclusiva e intersezionale. E non credo sia un caso.

Cinzia Inguanta

Foto in alto: Emilia Bersabea Cirillo

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