Top ten musicale di Natale e dintorni a cura di Laura Massera

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Musica e poi ancora musica. Dieci suggerimenti per le nostre lettrici e i nostri lettori insieme agli auguri di tutta la Redazione de L’Altro Femminile, donne oltre il consueto.

Poteva mancare una top ten musicale per questo Natale 2021 che speriamo essere l’ultimo a portarci tanta chiusura e distanziamento sociale? Allora congiungiamoci almeno con l’interno di noi stessi e dedichiamoci un po’ di melodia e di ritmo.

  1. Churches di LP, come numero uno non poteva mancare questo nuovo lavoro di chi l’altro femminile lo vive sulla propria pelle ogni giorno. Un bel regalo di Natale per chi vuole avere una visione più ampia del canto e della vita. LP sta per Laura Pergolizzi, ma lei da tempo preferisce farsi chiamare semplicemente LP. Musicista newyorkese discendente da parte di padre da italiani ma che di italiano ha conservato solo il nome. Controversa e con una voce a tratti lirica arricchita da un fischio che fa spesso da ritornello ad alcuni dei suoi brani più famosi.
  2. Se vogliamo rimanere sul fischio non si può che pensare a Elena Somarè che ha fatto del fischio la sua voce. E anche qui segnalo una nuova uscita: Respiro, reperibile su tutte le piattaforme online e nei negozi di musica.
  3. Per continuare sull’acustico e su un clima che ricorda molto quello dell’album precedente, consiglio qualcosa di qualche anno fa, ma tutt’ora valido e che non risente affatto del passare del tempo: Fisherman’s Woman del 2005 di Emiliana Torrini. Anche qui abbiamo a che fare con un’artista che di italiano ha solo il nome ma che è islandese e che ha passato la vita a viaggiare il pianeta in lungo e in largo alla ricerca di nuove sonorità riuscendo benissimo nel suo intento.
  4. Una autrice che invece ha trovato perfettamente le proprie sonorità ormai da tempo è Aimee Mann che nel suo Lost in Space del 2002, quindi un po’ datato anche questo, ha dato prova di saper coniugare perfettamente il folk americano a un pop più giovanile e meritevole di entrare in classifica.
  5. Album destinati a vita eterna ce ne sono molti, soprattutto nel secolo scorso, ma uno in particolare mi preme portare all’attenzione di tutti: Hejira di Joni Mitchell. Si tratta di un capolavoro intramontabile, per la peculiarità con cui è stato composto (on the road) e per la grande collaborazione di artisti del calibro di Jaco Pastorius.
  6. Cambiando completamente genere, parliamo di uomini che amano donne impossibili da raggiungere, come nella lunghissima ma bellissima Again degli Archive, che apre l’album You All Look the Same to Me del 2002 con 16:20’’ di musica che sembra l’eredità diretta dei Pink Floyd. Molto invernale, molto intensa.
  7. Per tornare in Italia, non possiamo tralasciare Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione), primo album datato 2006 degli ormai sciolti Offlaga Disco Pax. Un LP recitato dove il socialismo la fa da padrone anche nei sentimenti con ironia e sarcasmo che portano sempre a un sorriso amaro.
  8. Ma per parlare di bei lavori insuperati non posso non includere i Non Voglio che Clara con il loro primo lavoro omonimo che parla dell’evolversi del protagonista con la sua Clara. Una donna che noi possiamo dedurre dalle canzoni e che evidentemente rappresenta per chi canta un mondo intero e ineguagliabile. La storia si dipana, una canzone dopo l’altra, fino a degna conclusione che non voglio rivelare.
  9. Vorrei rimanere in Italia con questa uscita relativamente nuova dei Radiodervish: Classica, 2019. Vengono qui riproposti brani del gruppo in chiave classica con la collaborazione dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento.
  10. Per ultimo come non citare Vasco Brondi e il suo nuovo album Paesaggio dopo la battaglia, uscito nella primavera 2021. Sempre impegnato a raccontare una realtà non patinata come ci vorrebbero propinare i media ufficiali. Sempre innamorato di donne che incarnano davvero un femminile fuori dagli stereotipi.Laura Massera
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