Peng Shuai e la misteriosa mail che non tranquillizza nessuno

Peng Shuai
La famosa tennista cinese accusa di stupro il vicepremier cinese Zhang Gaoli e scompare. Inquietudine e apprensione sulla sua sorte.

Peng Shuai, talentuosa tennista cinese, ex numero uno nel mondo del doppio insieme alla sua compagna taiwanese Su-Wei Hsieh, ha rilasciato una dichiarazione sulla piattaforma social cinese WeiBo. Il 2 novembre scorso infatti ha asserito di essere stata violentata da Zhang Gaoli, membro in pensione del Comitato permanente del Politburo del Partito Comunista Cinese e vicepremier cinese.

Dopodiché è sparita. Non si sono più avute sue notizie, non è apparsa sugli schermi e sui suoi abituali canali social. Alcuni stranieri residenti in Cina confessano che l’argomento al momento è tabù e non se ne parla nemmeno in famiglia. Vediamo come sono andate le cose.

Il 2 novembre 2021 Peng Shuai ha fatto le sue dichiarazioni sulla piattaforma social WeiBo. Mezz’ora dopo, il suo post sparisce, benché non abbastanza velocemente da sfuggire a vari screenshot e domande di conferma o smentita. L’account della tennista risulta attivo, ma nulla più è stato postato ed è stata disabilitata la possibilità di inviare commenti. Non solo: stando a quanto riportato da un giornalista che ha provato a inviare lo screenshot del post di Peng, neppure quello viene visualizzato da chi lo riceve.

Con la sparizione del post sparisce anche la tennista che smette di fare le sue usuali apparizioni pubbliche. Il 14 novembre Steve Simon, capo della WTA (Women’s Tennis Association), ha interpellato direttamente la federazione cinese di tennis chiedendo informazioni e rassicurazioni sulle condizioni di Peng. Ha inoltre chiesto che venga aperta un’inchiesta sulle dichiarazioni di Peng da parte del governo cinese, assicurando la collaborazione della WTA nel capire cosa sia accaduto e nel supportare Peng.

Peng Shuai - Zhang Gaoli
Peng Shuai – Zhang Gaoli

Secondo fonti attendibili pare che la WTA abbia minacciato la Cina di interrompere qualsiasi altro campionato sul suolo nazionale se la faccenda non verrà chiarita. Altri tennisti e colleghi si sono interessati a questa scomparsa e l’attenzione nel mondo del tennis mondiale è altissima. Dopo la minaccia della WTA, il 17 novembre, appare uno screenshot di una mail che Peng Shuai avrebbe mandato contenente il seguente testo:

«Buongiorno a tutti, qui è Peng Shuai. In merito a quanto pubblicato dal sito della WTA, il contenuto non è stato approvato né ha avuto il mio consenso per la pubblicazione. Le notizie contenute in quel comunicato, comprese le accuse di stupro non sono vere. Non sono scomparsa e non sono in pericolo. Sono semplicemente a casa e mi sto riposando, grazie mille per esservi preoccupati per me. Se la WTA avrà intenzione di pubblicare altre notizie su di me, vi prego di interpellarmi direttamente. Per quanto mi riguarda vi ringrazio per l’appoggio e se vorrete sarò felice di collaborare nello sviluppo del movimento tennistico cinese che, mi auguro, diventerà sempre più forte».

Questa la risposta della WTA alla presunta lettera di Peng Shuai:

«La dichiarazione rilasciata oggi dai media statali cinesi relativa a Peng Shuai solleva le mie preoccupazioni sulla sua sicurezza e sul luogo in cui si trova. Ho difficoltà nel credere che Peng Shuai abbia effettivamente scritto la mail o che creda a ciò che le viene attribuito. Peng Shuai ha mostrato un incredibile coraggio nel descrivere un’accusa di violenza sessuale contro un ex alto funzionario del Governo cinese. La WTA e il resto del mondo hanno bisogno di prove indipendenti e verificabili del fatto che sia al sicuro. Ho più volte cercato di contattarla tramite numerose forme di comunicazione, ma senza alcun risultato. Peng Shuai deve poter parlare liberamente, senza coercizione o intimidazione. La sua accusa di violenza sessuale deve essere rispettata, indagata con piena trasparenza e senza censura. Le voci delle donne devono essere ascoltate e rispettate, non censurate né dettate».

Quel che si dice nella Cina non continentale è che i dipartimenti del governo cinese non hanno commentato l’incidente e anche il Ministero degli Affari Esteri cinese si è rifiutato di rispondere alle domande pertinenti durante una normale conferenza stampa. In Cina, su Internet, sono state censurate le ricerche e le discussioni su Peng Shuai, tennis e Zhang Gaoli, ma molti netizen continuano a esprimere le loro opinioni sotto forma di suggerimenti o a discutere animatamente tramite VPN.

Si ritiene che questo incidente sia il più grave, in quanto coinvolge importanti personaggi pubblici, da quando è stato introdotto in Cina il movimento internazionale #MeToo che incoraggia l’esposizione delle aggressioni sessuali. Inoltre l’incidente è avvenuto poco prima della sesta sessione plenaria del 19° Comitato centrale del Partito comunista della Cina, per questo molti analisti hanno pensato che questa questione potesse essere collegata a una lotta di potere.

Laura Massera

Foto in alto: Peng Shuai

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