Clitennestra di e con Isabella Caserta e Jana Balkan

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Teatro Scientifico di Verona porta in tournée in tutta Italia la  rivisitazione del mito classico proposto in chiave di contemporaneità da Marguerite Yourcenar.

Debutta questa sera (25 maggio 2021), a Palermo, Clitennestra di e da Marguerite Yourcenar, nuova produzione del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio di Verona, diretta e interpretata da Isabella Caserta e Jana Balkan. La tournée, dopo aver toccato i teatri di tutta Italia, si concluderà a novembre a Verona, da dove era partita il 6 maggio. Lo spettacolo narra di un amore devastante che travalica la morte. Clitennestra: vittima o carnefice? Al pubblico l’ardua sentenza.

La rivisitazione del mito classico proposto in chiave di contemporaneità da Marguerite Yourcenar offre agli spettatori – i giudici di oggi – l’assassinio di Agamennone, perpetrato dalla moglie Clitennestra. Nella mitologia greca Agamennone le aveva ucciso il primo marito e il figlio neonato. La sposa ha con lui quattro figli e sacrifica alla dea Artemide la loro figlia Ifigenia per propiziarsi il viaggio verso Troia. Dopo dieci anni di assenza torna portando con sé Cassandra, bottino di guerra e concubina. Clitennestra, con l’aiuto del suo amante Egisto, uccide Agamennone.

Nella rilettura di Yourcenar Clitennestra ha già compiuto l’assassinio e lo rievoca fondendo passato e presente in uno spazio atemporale. La donna mette a nudo il suo cuore, un cuore sanguinante e, nonostante tutto, ancora follemente innamorato di Agamennone. Fuochi di Yourcenar, di cui fa parte Clitennestra, presenta una serie di ritratti interiori frutto di una violenta esperienza d’amore dell’autrice. Nello spettacolo, che incarna la fusione dei due progetti del Teatro Scientifico Femminiletrapassatopresente e #amorlietomalatonegato, la voce di Clitennestra si interseca e alterna con i pensieri dell’autrice, in un raddoppiamento del personaggio. Le parole mai scontate di Yourcenar descrivono con precisione chirurgica non solo i fatti, ma anche le motivazioni che portano questa eroina dai capelli (ormai) grigi a impugnare il coltello che ucciderà l’unico, vero amore della sua vita.

La scena si apre con Clitennesta, donna terribile, fedifraga e assassina in piedi davanti ai giudici: «Ora vi spiegherò tutto, Signori della Corte». La donna inizia così a rivendicare le ragioni del suo delitto attraverso un’autodifesa che chiama in causa i fantasmi più profondi. Il pubblico diventa la corte che la giudica, ma diventa anche il popolo di tutte donne in attesa del ritorno del marito soldato. È l’amore, carnale, folle, disperato, irraggiungibile nella sua compiutezza che condanna Clitennestra: «Lottavo di giorno contro l’angoscia, di notte contro il desiderio, sempre contro il vuoto».

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Clitennestra – Isabella Caserta

«Signori della Corte, esiste un solo uomo al mondo: il resto, per ogni donna, non è che un errore o un malinconico surrogato. E l’adulterio non è sovente che una forma disperata della fedeltà», così il tradimento perpetrato per anni nei confronti del marito diviene strumento per capire fino a che punto sia insostituibile Agamennone. Le sue parole rivendicano la dignità vilipesa e calpestata, rivelano un cuore ferito, sanguinante ma sempre vivo e pieno di desiderio: «Ma volevo almeno obbligarlo, in punto di morte, a guardarmi in faccia: soltanto per questo lo ammazzavo, per costringerlo a rendersi conto che io non ero una cosa senza importanza che si può lasciar cadere o cedere al primo venuto».

Il ritratto tinteggiato da Yourcenar e magnificamente reso da Isabella Caserta è quello di una donna trafitta da un dolore talmente acuto da travalicare la morte: «Quell’uomo io lo ritroverò in qualche angolo del mio inferno: ricomincerò a gridare di gioia sotto i suoi primi baci. Poi mi abbandonerà: andrà a conquistare una provincia della Morte. Se il Tempo è il sangue dei vivi, l’Eter­nità dev’essere il sangue delle ombre. L’eternità che mi riguarda si consumerà nell’attesa del suo ritorno, e così ben presto io sarò la più sfinita di tutte le ombre. Allora lui ritornerà, per beffarsi di me, per accarezzare davanti a me la sua gialla strega turca abituata a giocare con le ossa delle tombe. Che cosa fare? Non si può proprio uccidere un morto».

Clitennestra è una donna che prima di essere carnefice è stata vittima, che si libera della nomea di criminale a cui la storia l’ha condannata. Una donna che si ribella alla violenza che ha subito come moglie e madre e che pagherà il suo gesto con la vita (sarà uccisa dal suo stesso figlio), una donna che ci porta in una dimensione estrema dei sentimenti, una donna che come assassina non può essere assolta, ma forse capita.

Le date di Clitennestra: Palermo 25-26 maggio; Cagliari 15-16-17-18 giugno; Parma 9 luglio; Tradate (VA) 17 luglio; Rovereto (TN) 6 agosto; Belluno 11 settembre; Trento 29 ottobre, Verona 20-21 novembre 2021. La drammaturgia dello spettacolo è di Jana Balkan, ed è diretto e interpretato da Isabella Caserta e Jana Balkan. La voce di bambina è di Angelica Caserta. Musiche originali di Bruno Marini (Cristina Mazza sax alto, percussioni e voce, Bruno Marini sax baritono e flauto). In scena Andrea Cortelazzo (pianoforte digitale). Video a cura di Luca Caserta – Nuove Officine Cinematografiche. Scene e costumi Laboratorio Teatrale, tecnico di scena Federico Caroli. Produzione Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio. Maggiori informazioni sul sito www.teatroscientifico.com alla voce spettacoli in cartellone.

Cinzia Inguanta

Foto in alto: Clitennestra – Isabella Caserta e Jana Balkan

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