Il regista è chiaro: «Nessuno è veramente libero finché le donne non sono libere, e nessuno è veramente libero finché non siamo tutti liberi.»
Qualche sera fa ho visto Happy Holidays di Scandar Copti in anteprima su MYmovies ONE e devo dire che sono rimasta colpita. Questo film, vincitore del Premio Orizzonti per la Migliore Sceneggiatura all’81esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è un’opera davvero significativa che ti entra dentro.
Uno sguardo crudo e sincero sulla società
Copti ci regala un dramma intenso, ambientato in una Gerusalemme e una Haifa dove le tensioni sociali e culturali sono palpabili. Il film non fa sconti, ma non fa propaganda politica. Invece, esplora con grande sensibilità le dinamiche complesse che legano e dividono le persone in una società patriarcale e militarizzata. Le storie intrecciate dei quattro personaggi principali – Rami e la sua relazione travagliata, Hanan alle prese con problemi finanziari, Miri e la sua lotta con la depressione della figlia, e Fifi con il suo segreto scomodo – ci mostrano «gente per bene intrappolata in un sistema corrotto.»
Realismo che emoziona: la scelta del cast non professionista
Una delle cose che ho apprezzato di più è la scelta del regista di lavorare con attori non professionisti, che hanno ricevuto solo le indicazioni per le loro scene senza conoscere l’intera trama. Questo metodo dona a Happy Holidays spontaneità e realismo, rendendo ogni interpretazione autentica e credibile. Vedere un vero medico interpretare un medico o un vero avvocato interpretare un avvocato aggiunge un tocco di verità che è raro trovare.
Il coro silenzioso delle donne: libertà negate e speranze
Il tema centrale del corpo femminile è affrontato con coraggio e senza filtri. Le protagoniste non hanno pieno controllo sulla propria sessualità e sulle proprie scelte. Così una gravidanza diventa oggetto di contesa, mentre una sessualità libera è condannata.
Il regista sottolinea come le donne siano l’anello più debole di una catena che rischia di strangolare tutti, in un groviglio di responsabilità e restrizioni culturali, economiche e sociali.
Copti è chiaro: «Nessuno è veramente libero finché le donne non sono libere, e nessuno è veramente libero finché non siamo tutti liberi.» Questa è una riflessione potente che risuona a lungo.
Da vedere
Happy Holidays è un film da vedere, che spinge a riflettere sui valori e le convinzioni che modellano le nostre vite e a mettere in discussione le nostre stesse norme. Vi assicuro che ne vale la pena!
Il film è distribuito nelle sale italiane da Fandango a partire dal 3 luglio 2025. Il consiglio è di non perderlo.
Cinzia Inguanta
In alto: una scena del film Happy Holidays
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