2 Giugno: l’eco del primo voto. Donne, cittadinanza, lavoro e referendum

Referendum 2 giugno 1946
Oggi, come allora, possiamo fare la differenza, l’8 e il 9 giugno 2025 non rinunciamo all’esercizio del voto.

Ogni 2 giugno, l’Italia celebra la nascita della sua Repubblica. È una data scolpita nella nostra storia, un giorno che evoca immagini di libertà, democrazia e partecipazione. Ma per L’Altro Femminile, questa ricorrenza assume un significato ancora più profondo. È infatti un richiamo al ruolo cruciale che le donne hanno avuto e continuano ad avere nel plasmare il nostro paese.

Pensiamo al 2 giugno 1946. Per la prima volta nella storia italiana, le donne andarono alle urne. Non solo esercitarono il loro diritto al voto, ma furono anche elette. Iniziò così un percorso di rappresentanza che, seppur lento e faticoso, ha segnato una svolta epocale. Quelle donne, il cui ruolo è stato spesso sottovalutato o ignorato, dimostrarono una forza e una visione che oggi meritano di essere celebrate più che mai. Erano donne oltre il consueto, che non si piegarono agli stereotipi dell’epoca, ma che con la loro partecipazione attiva aprirono la strada a un’Italia più giusta e inclusiva.

Il Voto: un esercizio di libertà e autodeterminazione

Il voto non è solo un atto civico; è un esercizio di libertà, un’affermazione della propria autodeterminazione. È la possibilità di scegliere, di influenzare il futuro, di dare voce a chi non ce l’ha, o a chi, nel corso della storia, è stato silenziato. L’Altro Femminile nasce proprio per questo: per illuminare quelle donne che, nel passato e nel presente, hanno lottato per affermare se stesse, per far comprendere il loro valore al di là dei preconcetti di genere. Il 2 giugno è la loro festa, la festa di tutte coloro che hanno creduto e continuano a credere nel potere trasformativo della partecipazione.

Oggi, guardando al prossimo referendum dell‘8 e 9 giugno 2025 su lavoro e cittadinanza, il messaggio del 2 giugno risuona con rinnovata urgenza. Ancora una volta, siamo chiamatə alle urne per esprimere la nostra volontà su questioni fondamentali che toccano la vita di ogni cittadina e cittadino. E in particolare proprio quella delle donne. Il lavoro, la cittadinanza: temi che intersecano direttamente le sfide che molte di noi affrontano quotidianamente.

Non solo emozioni: la forza della scelta consapevole

L’Altro Femminile ha sempre raccontato come lo sguardo delle donne sia diverso, il loro modo di “sentire” l’arte, la storia, la scienza, l’imprenditoria. Questo sguardo si riflette anche nel modo di affrontare la politica e la partecipazione. Andare a votare non è solo un atto emotivo. È una scelta consapevole, informata, che nasce dalla capacità di analizzare, di sentire e di agire per il bene comune.

Donne come le “madri costituenti” ci hanno insegnato che la femminilità è un campo sconfinato e ricchissimo. Hanno dimostrato che le donne non sono solo “tacco, trucco, allevare figli, tenere la casa”, ma sono menti brillanti, leader, innovatrici. La loro eredità ci spinge a non considerare mai il voto come un diritto scontato, ma come un dovere civico e una potente leva per il cambiamento.

Il futuro è nella tua scelta

Mentre celebriamo la Repubblica, ricordiamo che la sua vitalità dipende dalla partecipazione di ciascuno di noi. Il voto è la nostra voce, il nostro strumento per modellare il futuro, per far sì che le battaglie per la parità e la giustizia sociale continuino a essere combattute e vinte.

In vista del referendum di giugno 2025, il nostro invito è chiaro: informatevi, discutete, e soprattutto, andate a votare. Fate sentire la vostra voce. Perché ogni voto è un mattone nella costruzione di un’Italia più equa, più inclusiva, dove tuttə possano fiorire in tutte le loro infinite sfaccettature.

Cinzia Inguanta

Foto in alto: referendum 2 giugno 1946, immagine di pubblico dominio

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