Becoming Karl Lagerfeld, l’ascesa di un mito che ha mutato la moda in arte

La serie tv racconta l’ascesa verso la ricchezza e la fama di un uomo che ha saputo valorizzare come pochi altri la figura femminile.

Disponibile da qualche tempo in streaming su Disney+, Becoming Karl Lagerfeld è una prima stagione di sei episodi – visto il successo sembrerebbe già riconfermata la seconda stagione – basata sul libro biografico di Raphaelle Bacqué Kaiser Karl.
La vicenda inizia nel 1972 e racconta l’evoluzione personale e professionale del grande stilista fino al 1983, quando approdò alla Maison Chanel come direttore artistico e successore di Coco.

Lagerfeld è interpretato da un magnifico Daniel Brühl che ha saputo calarsi in una personalità veramente complessa, fatta del rapporto simbiotico e vagamente ossessivo con la madre Elisabeth Lagerfeld (l’attrice tedesca Lisa Kreuzer), l’amore travagliato con Jacques de Basher (interpretato da Théodore Pellerin), della rivalità logorante con l’amico-nemico di sempre, il fragile e geniale Yves Saint Laurent (sullo schermo Arnaud Valois) e il manipolatorio e senza scrupoli Pierre Bergé (Alez Lutz) compagno di Saint Laurent.

In questa storia tutta maschile di alta sartoria, lusso, ambizione, rivalità e genio, non possono passare inosservate varie figure femminili. Innanzitutto la madre Elisabeth che è stata la più grande amica e consigliera di Karl in un rapporto però quasi morboso e in un certo senso castrante. Ha sicuramente contribuito a fare di lui il genio che è stato, ma che lo ha anche trasformato in un uomo contorto e vagamente anafettivo, ossessionato dal lavoro e poco incline a ritagliarsi spazi personali e a ricercare la felicità oltre alla soddisfazione personale e all’ambizione.

Agnés Jaouni interpreta Gaby Aghion, la fondatrice della casa di moda Chloé. È la donna che forse ha maggiormente contribuito al successo e alla fama di Lagerfeld. Il suo personaggio ha i contorni sfumati dell’amica e del capo, in bilico tra la riconoscenza per la fedeltà di Karl alla Maison e gli interessi dell’azienda stessa. Ad un certo punto dovrà decidere se sacrificare il lavoro di una vita alle ambizioni dell’amico e collaboratore o fare una scelta di rottura che le pesa moltissimo da un punto di vista umano. Inevitabilmente le strade di Chloé e Karl Lagerfeld si dividono per permettere alla sua straripante e talentuosa personalità di emergere nella Haute Couture per lasciare per sempre il Prét-a-porter.

Sunnyi Melles è una Marlene Dietrich ormai anziana e prigioniera della fama e del proprio personaggio che però sarà fondamentale per portare Lagerfeld all’attenzione dell’alta moda. La diva delle dive si rende conto che Karl riesce a leggere la
donna al di là della maschera, ma questo la spaventa e se ne allontana. Tuttavia, non volendo e forse inconsapevolmente, accende i riflettori sul giovane stilista dando inizio alla sua fortuna.

Jeanne Damas interpreta Paloma Picasso che scegliendo Lagerfeld, insieme a un Saint Laurent in profonda crisi creativa, per il proprio matrimonio, lo consacra permettendogli di esprimere tutta la propria genialità in un abito di grande drammaticità e romanticismo che è ancora oggi un simbolo nell’universo “wedding”.

Trascinati nel mondo delle case di moda di lusso nella Parigi degli anni ’70, percorriamo con Lagerfeld l’erta salita verso il suo brand personale e unico, talvolta anche controverso, in un mondo fatto di apparenze e convenienze, di conoscenze e compromessi. Un uomo eccentrico con una vita fatta di dedizione assoluta al lavoro e all’esaltazione della donna e spiragli dedicati all’amore di un giovane ambizioso e problematico, ma anche estremamente affascinante.

Un uomo fatto di contraddizioni che ha però valorizzato la figura femminile per e con la donna, non in prospettiva di compiacere un compagno o rendersi decorativa, una sorta di “accessorio” dedicato all’esaltazione dell’ego maschile. Karl Lagerfeld, al di là del suo privato, ha veramente amato le donne ed è piacevole vedere la sua storia sullo schermo, raccontata con garbo e sensibilità. Vale decisamente la pena.

Federica Carteri

Foto in alto: Karl Lagerfeld

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1 commento su “Becoming Karl Lagerfeld, l’ascesa di un mito che ha mutato la moda in arte”

  1. Silvia Bagnai

    Vedo se riuscirò a vederla nonostante non ami le serie soprattutto perché continuano io preferiscono film

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