“Un libro e …” – Mi prendo il mondo ovunque sia di L. Battaglia e S. Pisu

Letizia Battaglia
La mafia non è più quella di una volta? Letizia Battaglia, Sabrina Pisu e Franco Maresco raccontano la Sicilia di ieri e di oggi.

La mia proposta per questo venerdì è Mi prendo il mondo ovunque sia di Letizia Battaglia e Sabrina Pisu (Einaudi, 2020), racconto della vita della più famosa fotografa italiana che nel 2017 è stata nominata dal New York Times tra le undici donne più rappresentative dell’anno.

Attraverso la storia di Letizia Battaglia viene raccontata la storia del Novecento italiano, intrecciata a quella di una Palermo insanguinata dalla guerra di mafia. Nonostante le sue fotografie siano la testimonianza di una delle pagine più dolorose della città, la sua vita è stata segnata anche da molti altri eventi e si contraddistingue per la fortissima necessità di libertà e indipendenza.

Per fuggire dalla gabbia che la imprigionava, un padre padrone, a sedici anni si trova chiusa in una nuova gabbia, il matrimonio. La gelosia del marito la porterà ad un crollo nervoso dal quale si riprenderà con un lungo percorso di psicoanalisi. La vera rivoluzione della sua esistenza sarà l’incontro con la fotografia, come liberazione e affrancamento economico.

Letizia BattagliaGuardare il mondo attraverso una macchina fotografica ha cambiato profondamente il percorso della sua vita. Dalle sue immagini si respira poesia e, soprattutto, umana comprensione perché nei momenti di concitazione che precede uno scatto «è il modo in cui si orienta lo sguardo che racconta il mondo».

Molto interessante è il racconto della sua esperienza politica al fianco di Leoluca Orlando, al quale dedica anche il libro. Impegnata a rendere Palermo una città migliore, dice del suo lavoro: «In realtà non facevo l’assessore, ma il capomastro perché mi interessavano le piccole cose e, soprattutto, volevo far capire alle persone, i grandi e i piccoli, che le piazze, le strade, i parchi erano di tutti». Anche questo è antimafia.

Nella seconda parte del libro prende la parola Sabrina Pisu, giornalista indipendente, che ricostruisce le vicende e gli scenari politici del periodo palermitano in cui Letizia Battaglia è testimone di primo piano con le sue fotografie. Come ben scrive «La fotografia rappresenta la prova documentale, la testimonianza più pura e precisa della nostra storia, passata e presente».

In accoppiata con il libro di Letizia Battaglia e Sabrina Pisu vi propongo il film documentario del 2019 La mafia non è più quella di una volta diretto da Franco Maresco (disponibile in streaming su PrimeVideo). Presentato in concorso alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia, ha tra i protagonisti proprio Letizia Battaglia che dialoga con il regista a proposito di mafia, partendo dalle commemorazioni dei 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio.

Lo sguardo della fotografa è critico e disgustato dalla superficialità con cui una parte dei palermitani partecipa alla ricorrenza di quell’importane anniversario, non risparmia parole forti. La controparte è affidata a Ciccio Mira, noto organizzatore di eventi e feste di piazza, che sotto lo striscione “Neomelodici per Falcone e Borsellino” mette in scena una sagra popolata da improbabili cantanti.

Il risultato finale è che l’immagine dei due giudici assassinati diventa un pretesto per propagandare un pensiero nostalgico sulla mafia di una volta. Uno spettacolo assurdo e grottesco, dove la distinzione tra mafia e antimafia si fa labile. Buona visione!

Sara Simoni

Foto in alto: Letizia Battaglia

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