Esce il 13 marzo 2024 per Le plurali il breve e divertente saggio dell’autrice sarda che invita a rivendicare il diritto al riposo.
Manifesto pisolini (Le plurali – pp. 132 – prezzo €12,00) di Virginia Cafaro è da oggi in libreria. Ne firma la prefazione Biancamaria Furci, attivista nubìvaga. E, forse, non è un caso se questo saggio esce proprio qualche giorno prima della Giornata mondiale del sonno, che quest’anno cade venerdì 17 marzo.
Una storia familiare come tante: figlia della classe operaia, Virginia Cafaro non ha mai visto i genitori riposare davvero, nel senso di godersi momenti di ozio, relax e sonno. Ma nemmeno lei era mai riuscita a dare un nome a quel mostro che, da sempre, le impediva di schiacciare un pisolino senza sentirsi in colpa, ovvero il capitalismo cronofago.
Manifesto pisolini affronta il problema attualissimo della demonizzazione dell’ozio per il mito del lavoro. L’autrice ci spinge a rivendicare il diritto al riposo, intersecando analisi sociologiche e femministe alla sua esperienza quotidiana e dei suoi simpaticissimi porcellini d’India.
L’infinite scrolling, la procrastinazione della buonanotte e le intersecazioni tra tecnologia, capitalismo e capitalizzazione del tempo sono solo alcuni degli argomenti affrontati dall’autrice per indagare il lato femminista del riposo e rivendicarlo come un atto rivoluzionario da compiere, diffondere e proteggere.
Nata a Milano, sarda d’origine, Virginia Cafaro scrive online di femminismo e intersezionalità dal 2014. Ha partecipato come autrice alla scrittura di Anche questo è femminismo (Tlon, 2021) e nel 2024 uscirà una fanzine su porcellini d’India e l’importanza del riposo (What Guinea Pigs Can Teach Us About Life) per Microcosm Publishing. Questo è il suo primo saggio.
C.I.
Foto in alto: Virginia Cafaro
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