La poesia nel dì di domenica: “Resto” di Debora Menichetti

Debora Menichetti
Intervista alla curatrice e video maker di questa nostra rubrica. Un’ingegnera con un cuore grande e sensibile e la passione per la poesia.

Queste due domeniche che precedono le feste natalizie la rubrica ospita le poesie di Debora Menichetti, redattrice de L’Altro Femminile. Nella biografia sul sito della rivista scopriamo che Debora è laureata in ingegneria elettronica, ama lo sport, che richiede resilienza e dedizione proprio come nella vita, ama il cinema e i libri. Ma sulla bio non c’è scritto che l’ideatrice, curatrice e video maker della nostra rubrica ha un cuore grande e sensibile. Lavoriamo insieme per La poesia del dì di domenica da alcuni mesi ormai e quando ho scoperto che la sua passione per la poesia non si limita solo alla lettura ma che lei stessa compone le ho chiesto di farmi leggere qualche suo componimento. E sono molto contenta che abbia accettato la mia proposta di pubblicarle qui.

Ricordi il momento in cui hai preso in mano la penna e hai iniziato a mettere su carta le parole?

«Non ricordo il momento preciso, è stato qualche anno fa, dopo la nascita di Matteo. Era un periodo piuttosto strano. La maternità è un grande passaggio e io non sapevo più chi ero. Ho iniziato, quasi per gioco, a scrivere le emozioni che sentivo forti e non riuscivo a esternare, rabbia, dolore, amore…  non riuscivo a tenerle dentro di me. Però non ho preso carta e penna, le ho digitate sul cellulare. Mi svegliavo di notte con un pensiero e scrivevo poi restavano nel notes del cellulare. Era un tentativo di liberare l’anima dai milioni di pensieri che avevo nella testa. Dopo un po’ le ripresi in mano e iniziai a scrivere delle composizioni poetiche, così, da autodidatta. Le ho fatte leggere a un’amica scrittrice che mi ha dato il coraggio di partecipare a concorsi locali. Quando mi rileggo mi rendo conto di quello che ho vissuto. Spesso mi domando se veramente le ho scritte io.»

E poi hai iniziato a disegnare…

«Si. Dipingere, per me, è scrivere una poesia in modo diverso, più riservato perché in qualche modo le parole svelano, ma il disegno è più difficile da leggere, va interpretato. Per dipingere uso le mani: carboncino, matite, tempera o acquerelli senza pennelli, ma solo con le dita. Negli ultimi tempi dipingo di più, probabilmente anche perché la rubrica mi offre molti spunti per scrivere: ricercare storie delle poete che proponiamo, sentire le emozioni che muovono dentro di me mentre leggo i loro versi è diventata per me un’occasione molto piacevole e intrigante.»

Abbiamo scelto insieme le due poesie per la rubrica che nei video verranno presentate insieme ai disegni di Debora, in alcuni dei quali ho trovato lo sguardo intenso, profondo e inquieto dell’autrice. Debora Menichetti ha un profilo su Instagram e uno su Facebook. Lo scrivo perché sono certa che qualche nostra lettrice sarà curiosa di leggere altri suoi versi, di vedere i suoi disegni, di scoprire un po’ di più di questa singolare ingegnera elettronica che è anche poeta e pittrice.

Piccola nota personale: sono sei mesi che conosco Debora, sono sei mesi che ci confrontiamo sul taglio della rubrica, le poete da proporre, le poesie da scegliere. Grazie alla sua passione per la ricerca ho incontrato tratti delle artiste e poesie che non conoscevo. Ma soprattutto è sempre stato tutto semplice, condiviso, una sintonia che mi stupisce ogni volta: due strumenti che improvvisando suonano lo stesso accordo…  anche questo è poesia.

Serena Betti

Foto in alto: Debora Menichetti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Resto

Resto anche se non lo chiedi…
Resto davanti a te vestita delle mie emozioni, della mia fragilità e della mia ingenuità.
Resto destreggiandomi in questo cammino di vita
che viaggia alla velocità dei battiti del cuore.
Resto assetata della meraviglia che mi doni all’improvviso, spiazzandomi.
Resto perché i pensieri incendiano i miei sensi e gli occhi si riempiono di cielo…
Resto per farti sentire la mia voce, per trasformare lo spirito in carne.
Resto per non isolarmi nelle mie convinzioni,
paziente di fronte ad un comportamento diverso dal mio.
Resto per capire…
C’è una straordinaria bellezza nell’imperfezione.
Resto perché sono imperfetta, delirante, pazza, irriverente e ribelle.
Resto perché voglio volare con te.

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2 commenti su “La poesia nel dì di domenica: “Resto” di Debora Menichetti”

  1. Parole per tante di noi. Grazie di aver dato forma alla resilienza femminile che si ammanta di amore. Grazie Serena, grazie a tutte le poete, grazie a l’altro femminile, grazie alle domeniche mattina …

  2. Grazie per queste tue parole Gloria! Debora ed io siamo molto felici che la rivista e la nostra rubrica siano apprezzate e seguite! Grazie

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