Una donna: un testo innovativo, completamente fuori dalla sua epoca

Più di un secolo fa, Sibilla Aleramo ha esposto con parole semplici il suo parere su alcuni argomenti ancora più che attuali.

Nel 1906 Sibilla Aleramo (pseudonimo di Marta Felicina Faccio) pubblica il suo primo libro dal titolo Una donna. È un testo quindi che ha più di cento anni, ma se non fosse per pochi vocaboli desueti, in libreria potrebbe integrarsi benissimo nello scaffale delle novità. Al di là dei fatti narrati, colpisce la violenza dei sentimenti ai quali è impossibile rimanere indifferenti.

Cresciuta più dal padre che dalla madre, assorbe da lui una concezione della società assai diversa da quella comune fra le giovani di quegli anni. Ateo e lungimirante, il padre la educa come avrebbe fatto con un figlio maschio, portandola anche a lavorare in ufficio con sé. Un gesto dovuto all’inesperienza della ragazzina crea delle conseguenze dettate dai costumi sociali impossibili da ignorare completamente e porta a una spaccatura profonda tra i due. Lontana dall’affetto del padre, la ragazza tiene però con sé gli ideali di uguaglianza, giustizia e libertà che questi le aveva insegnato.

«Non era un’infermità, era la deficienza fondamentale della mia vita che si faceva sentire. In me, la madre non si integrava nella donna. E le gioie e le pene purissime in essenza che mi venivano da quella cosa palpitante e rosea contrastavano con un’instabilità, un’alternazione di languori e di esaltamenti, di desideri e di sconforti, di cui non conoscevo l’origine e che mi facevano giudicare da me stessa un essere squilibrato e incompleto.» Sibilla Aleramo

Anziché darle conforto, il suo desiderio di vivere e di essere semplicemente riconosciuta come una persona si scontra con la dura realtà: prendere marito significava a tutti gli effetti divenire una sua proprietà. La scrittura fu per lei lo sfogo e la salvezza che, ben lungi dal darle la felicità, le donò almeno la dignità a cui agognava.

«Femminismo! – esclamava ella – Organizzazione delle operaie, legislazione del lavoro, emancipazione legale, divorzio, voto amministrativo e politico, tutto questo, Sì, è un compito immenso eppure non è che la superficie. Bisogna riformare la coscienza dell’uomo, creare quella della donna.» Sibilla Aleramo

Il movimento femminista, che in quegli anni lottava per ottenere i più basilari dei diritti civili e sociali per le donne, le permise di incontrare persone illuminate che seguivano un pensiero affine al suo. Questo, forse, l’aiutò a credere in se stessa e a mostrare un infinito coraggio facendo quello che alcune donne si negano ancora oggi, nonostante abbiano la legge dalla loro parte.

«Come può un uomo che abbia avuto una buona madre divenir crudele verso i deboli, sleale verso una donna a cui dà il suo amore, tiranno verso i figli?» Sibilla Aleramo

Allora come oggi, l’educazione ricevuta nella famiglia d’origine fa la differenza. Se ne discute ancora a tutti i livelli. Se è vero che i genitori non possono essere ritenuti responsabili delle azioni dei loro figli, è anche vero che l’ambiente in cui un bambino cresce è fondamentale per il suo sviluppo emotivo. Crescere in un contesto dove il rispetto è alla base di tutti i rapporti formerà nella nuova mente un atteggiamento corretto verso gli altri, senza bisogno di parole.

Erna Corsi

Foto in alto: Cottonbro Studio su Pexel

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