Brenda Milner, fondatrice della neuropsicologia, compie 103 anni

Brenda Milner - 2014 - Foto di Per Henning-NTNU
Pioniera delle neuroscienze cognitive e madrina di importanti scoperte sulla memoria, è ancora al lavoro. Grazie a lei la scienza ha progredito nella comprensione sul funzionamento del cervello.

La dottoressa Brenda Langford Milner, fondatrice della neuropsicologia e madrina di importanti scoperte sulla memoria, oggi festeggia centotré anni e noi non potevamo non renderle omaggio. Pioniera nel campo delle neuroscienze cognitive, ancora oggi lavora presso il dipartimento di Neurologia e Neurochirurgia della McGill University di Montreal, dove da oltre settanta anni esercita la sua straordinaria carriera. Una vera eroina e donna oltre il consueto!

Nata nel 1918 a Manchester in Inghilterra, cresce in un ambiente culturalmente stimolante. Inizia a frequentare la scuola a nove anni, dopo la morte per tubercolosi del padre, critico musicale e pianista che fino a quel momento si era occupato della sua educazione, insegnandole tra l’altro a parlare fluentemente in tedesco. Da sempre curiosa, durante i primi anni di studio a Manchester si appassiona all’arte e alla letteratura. Dopo il diploma decide però di iscriversi a una facoltà scientifica: è convinta di poter studiare le materie umanistiche come autodidatta.

Si laurea in psicologia nel 1939 e pochi anni più tardi lascia il Regno Unito per trasferirsi in Canada, dove trova lavoro come insegnante nel dipartimento di psicologia dell’Università di Montreal. Il suo lavoro ha influito in modo straordinario nell’ambito delle neuroscienze a livello internazionale. È grazie a lei se oggi sappiamo che la nostra memoria prevede fenomeni complessi, legati a diverse regioni del cervello.

Negli anni ’50 il neurochirurgo William Scoville la invita a studiare il caso di Henry Molaison, il paziente amnesico più famoso nella storia delle neuroscienze. In seguito a un incidente in bicicletta all’età di nove anni, Henry Molaison era vittima di forti e frequenti attacchi epilettici, anche una decina al giorno. All’età di ventisette anni, nel settembre 1953, decide di sottoporsi a un intervento chirurgico sperimentale: l’asportazione di parte dei lobi temporali del cervello, tra cui l’amigdala e una vasta area dell’ippocampo. Dopo l’operazione effettuata dal dottor Scoville le convulsioni epilettiche si ridussero notevolmente, ma egli non risultava più capace di memorizzare nuove informazioni.

La dottoressa Milner rimase colpita dalla complessità del caso e decise di sottoporre il paziente a una serie di test allo specchio. Molaison dopo l’operazione aveva perso la capacità di convertire la memoria a breve termine in memoria a lungo termine. Brenda Milner scoprì che poteva comunque apprendere, anche senza ricordare di averlo fatto e che i suoi ricordi di prima dell’intervento erano intatti. Grazie ai suoi studi stabilì che le persone hanno più sistemi di memoria che governano diverse attività, aprendo così nuove strade per la neuropsicologia e una maggiore comprensione di come funziona il cervello.

Brenda Milner è vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti in neuropsicologia, comprese lauree honoris causa da più di venti università diverse in Canada, Stati Uniti ed Europa. Nel 2009 ha ricevuto il Premio Balzan per le neuroscienze cognitive. Il premio ha lo scopo di incoraggiare, senza distinzioni di nazionalità, razza o religione, la cultura, le scienze e le più meritevoli iniziative umanitarie, di pace e fratellanza tra i popoli. Prevede che metà della somma venga attribuita al finanziamento di progetti di ricerca, condotti preferibilmente da giovani scienziati o umanisti. Brenda Milner ha destinato la seconda metà del Premio Balzan 2009 (che attualmente ammonta a circa 750.000 franchi svizzeri corrispondenti a circa 700.000 euro) per ingaggiare due post-dottorati provenienti da laboratori specializzati nel neuroimaging: Ami Tsuchida e Meera Palega. Dichiarò: «Ci è voluto un po’ di tempo per trovare gli elementi di cui avevamo bisogno: ora sono particolarmente soddisfatta di lavorare con due ragazze di grande talento; una è di origine giapponese e l’altra indiana.» Augurandole buon compleanno confidiamo che la sua esperienza possa essere un esempio per altrettante donne curiose, instancabili e appassionate.

Paola Giannò

Foto in alto: Brenda Milner, 2014 – Foto di Per Henning

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