Misteri da svelare e malfattori da far arrestare, ma anche le condizioni sociali di un dopoguerra non sempre facile.
The Bletchley Circle: San Francisco è una serie drammatica del 2018, spin-off della precedente serie The Bletchley Circle uscita qualche anno prima. Ambientata nei primi anni ’50 del ‘900 racconta le vicende di quattro donne che durante la Seconda guerra mondiale hanno lavorato come decriptatrici per il governo. In seguito alla fine del conflitto e al rientro degli uomini dal fronte, le lavoratrici sono state rimandate a casa, con tanti saluti e pochi ringraziamenti.
Le quattro protagoniste
Anni dopo la fine della guerra, leggendo i quotidiani, due decriptatrici che hanno lavorato per il governo inglese si accorgono di una strana coincidenza. Oltreoceano si stanno verificando una serie di omicidi assolutamente identici a quello di cui è stata vittima una loro giovane collega durante il conflitto, delitto rimasto irrisolto. Sicure di poter svelare il mistero partono per San Francisco, alla ricerca dell’appoggio di una persona loro omologa che hanno conosciuto solo via lettera. Snobbate dalla polizia e ostacolate dalle famiglie, il gruppo formato da quattro donne intelligenti e ingegnose arriverà a svelare questo e molti altri misteri.
L’attrice Julie Graham è Jean McBrian e Rachael Stirling interpreta Camilla ‘Millie’ Harcourt, le due inglesi. A loro si uniscono Iris Bearden (Crystal Balint) e Hailey Yarner (Chanelle Peloso). Quattro persone completamente diverse fra loro, unite da amicizia, coraggio e senso di giustizia.
Ci piace perché
Quella che può sembrare l’ennesima serie di guardie e ladri si rivela invece una continua sorpresa. In primo luogo punta il dito sul trattamento che le lavoratrici hanno subito alla fine della guerra, quando gli uomini hanno preteso di ristabilire l’ordine precedente. La storia ci racconta che le donne hanno sempre sopperito alla mancanza dei mariti e dei figli occupati al fronte. Durante la Seconda guerra mondiale, però, c’era bisogno di tecnici, meccanici, impiegati e scienziati per far funzionare le città moderne, oltre che di braccianti per arare i campi come nei secoli precedenti. Le donne hanno fatto tutto questo, dimostrando abilità e competenza.
Alla fine del conflitto, però, sono state rimandate a casa senza nessuna possibilità di portare avanti quel lavoro che magari avevano anche imparato ad amare. Aver dimostrato di essere in grado di svolgere tutti i mestieri esattamente come gli uomini non è stato sufficiente. Si è continuato a negare che fosse possibile per loro una carriera o anche solo un’occupazione paragonabile a quella dei loro mariti, dei loro padri, dei loro fratelli. Ciò dimostra, senza possibilità di errore, quanto sia ingiusta la disparità di trattamento che il genere femminile subisce nel mondo del lavoro. Le protagoniste di The Bletchley Circle: San Francisco non si arrendono e continuano a dimostrare il loro valore, rendendo impossibile continuare a negarlo per sempre.
In secondo luogo questa serie ci mostra come sia possibile per le donne collaborare e andare d’accordo, nonostante le leggi del patriarcato cerchino di imporci ben altro. Divide et impera: se ci convincono a farci la guerra l’un l’altra, da sole possiamo fare poco. Se invece rimaniamo unite e solidali diventiamo una forza inarrestabile. Diversa estrazione sociale, diverso colore della pelle e anche differenti preferenze sessuali non sono mai d’intralcio fra loro. Ogni disuguaglianza sottolinea invece una peculiarità che rende più forte e coeso il gruppo. Un esempio di sorellanza che ci restituisce fiducia nelle nostre grandi possibilità.
Erna Corsi
Foto in alto: Le quattro protagoniste di The Bletchley Circle: San Francisco – da world-productions.com
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