La poesia nel dì di domenica presenta la poesia di Jane Hirshfield

Maggio in versi: quattro poete per quattro diversi sguardi sulla rinascita, tra natura, anima e memoria.

Dedichiamo le nostre domeniche di poesia al mese di maggio. Ci lasciamo avvolgere dalla sua atmosfera luminosa e rinascente. Lo faremo attraverso i versi di quattro poete. Ognuna ha colto la sua magia con sguardi e sensibilità differenti. Maggio è il mese della Madonna e delle rose. È anche il tempo della natura in festa e del risveglio dei sensi e dell’anima. Questo mese è un equilibrio e un incanto. È sospeso tra le piogge primaverili e il calore dell’estate. Per questo motivo, è tanto amato dalla poesia.

Un’atmosfera diversa ma altrettanto intensa pervade la poesia Pioggia a maggio di Jane Hirshfield. La poetessa americana ci trasporta in un paesaggio intimo e silenzioso, dove la pioggia si fa voce della terra e dell’anima. Il tempo si dilata, e nel ritmo costante delle gocce sul tetto emergono desideri semplici e profondi: sentire come un granchio sente l’onda, vedere come una foglia vede il sole. È una riflessione intensa sulla connessione tra l’essere umano e la natura, sull’amore cieco e devoto che si nutre di piccole meraviglie quotidiane.

Per La poesia nel dì di domenica, Serena Betti, oggi legge per noi Pioggia a maggio di Jane Hirshfield. Buon ascolto.

Debora Menichetti
Foto in alto: Jane Hirshfield (fonte SBA)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pioggia a maggio 

Il ferro annerito
della stufa
si raffredda ticchettando
alle prime gocce
che iniziano a incontrare il tetto.
È tardi: la notte
s’è fatta scura così
come un frutto –
un sùbito
aroma di pere riempie la stanza.

Giusto prima dell’alba
ritorna più forte
un bianco, costante rullio di pioggia diurna
preso nel secchio profondo della luna.
Una luce di latta ammaccata
trabocca di oceano e cielo,
colle che s’apre sul colle davanti,
e mi sveglio a un semplice desiderio,
ciò che voglio da quest’ora comune,
da questa terra comune
che in passato fu sposa del tempo:
sentire come un granchio sente l’onda,
forte come un secondo cuore;
vedere come una cosa verde vede il sole,
con l’attenzione esclusiva dell’amore cieco.

(da Gravity & Angels, 1988 – traduzione di Loredana Foresta e Andrea Sirotti)

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