La scrittrice norvegese fu la terza donna ad aggiudicarsi il Nobel per la letteratura nel 1928. Le sue opere riflettono la profonda ricerca spirituale che caratterizzò tutta la sua vita.
Sigrid Undset è stata la terza delle magnifiche diciotto ad aggiudicarsi, nel 1928, il Nobel per la letteratura. Il premio le fu conferito con questa motivazione: «principalmente per le sue potenti descrizioni della vita del Nord durante il Medioevo.»
La scrittrice è stata una delle figure più importanti e complesse del panorama letterario del XX secolo. La sua vita, segnata da passioni intense, scelte controcorrente e una profonda ricerca spirituale, si riflette di fatto nelle sue opere. Queste infatti esplorano temi universali come l’amore, la fede, la maternità e il ruolo della donna nella società.
La giovinezza e la vocazione letteraria
Nata in Danimarca nel 1882, Sigrid Undset si trasferì con la famiglia in Norvegia, dove trascorse l’infanzia e l’adolescenza. La morte prematura del padre la costrinse a lavorare fin da giovane, ma non rinunciò mai al suo sogno di diventare scrittrice. I suoi primi romanzi, come La signora Marta Oulie e Jenny, riscossero subito un grande successo. Questi testi rivelarono il suo talento nel descrivere la complessità dei sentimenti umani e le dinamiche sociali.
Il periodo romano e il matrimonio
Un viaggio a Roma nel 1909 segnò una svolta nella sua vita. Nella città eterna, Undset entrò in contatto con l’ambiente artistico scandinavo e incontrò il pittore Anders Castus Svarstad, che sposò nel 1912. Un matrimonio che, tuttavia, si rivelò difficile e tormentato.
La trilogia di Kristin Lavransdatter e il premio Nobel
Gli anni successivi furono dedicati alla famiglia e alla scrittura. Nel 1920 pubblicò il primo volume della trilogia Kristin Lavransdatter, un’opera monumentale che racconta la vita di una donna medievale norvegese. Il successo fu straordinario e, nel 1928, le valse il premio Nobel per la letteratura «principalmente per le sue potenti descrizioni della vita del Nord durante il Medioevo.»
La conversione al cattolicesimo e l’impegno sociale
Nel 1924, Undset si convertì al cattolicesimo, una scelta che influenzò profondamente la sua vita e la sua opera. Negli anni ’30, si impegnò attivamente contro il nazismo. Ne denunciò la pericolosità difendendo i valori della libertà e della dignità umana.

L’esilio e il ritorno in Norvegia
L’occupazione nazista della Norvegia nel 1940 la costrinse all’esilio negli Stati Uniti. Sebbene lontana continuò a lottare per la liberazione del suo paese. Tornata in Norvegia nel 1945, trascorse gli ultimi anni della sua vita a Lillehammer, dedicandosi alla scrittura e alla riflessione.
La condizione femminile
Undset ha dedicato gran parte della sua opera all’esplorazione della vita delle donne. In particolare indagò il loro ruolo nella società, le loro lotte interiori e le loro aspirazioni. Ha affrontato temi come la maternità, il matrimonio, l’amore e la ricerca di indipendenza, spesso in contrasto con le convenzioni sociali dell’epoca. In opere come Jenny e la trilogia Kristin Lavransdatter, ha creato personaggi femminili complessi e realistici, che incarnano le sfide e le contraddizioni dell’essere donna.
L’eredità di Sigrid Undset
Sigrid Undset è stata una scrittrice straordinaria, capace di creare personaggi indimenticabili e di affrontare temi eterni con profondità e sensibilità. La sua opera, ancora oggi attuale e coinvolgente, ci invita a riflettere sul senso della vita, sull’importanza delle scelte individuali e sul potere della fede e dell’amore.
La vita di Sigrid Undset è un esempio di coraggio, determinazione e coerenza. Una donna che ha saputo seguire la sua vocazione, difendere i suoi ideali e lasciare un’impronta indelebile nella storia della letteratura.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: Sigrid Undset da Wikimedia Commons
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