Le magnifiche diciotto: Selma Lagerlöf prima donna Nobel per la letteratura

Selma Lagerlöf - Getty Images
La vita, le opere, l’impegno sociale, quello politico e gli amori segreti della scrittrice svedese pioniera a Stoccolma.

Selma Lagerlöf, nata il 20 novembre 1858 a Sunne, Svezia, è stata una figura pionieristica nella letteratura mondiale. E non solo perché è stata la prima donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1909. Infatti, Selma Lagerlöf è stata una vera e propria innovatrice nel panorama letterario del suo tempo. Marguerite Yourcenar la considerava la più grande scrittrice dell’ 800. Analizziamo alcuni aspetti in cui è stata pioniera.

Riscoperta della tradizione orale

Lagerlöf ha saputo attingere con maestria al folklore svedese, alle saghe nordiche e alle leggende popolari e riportò in auge una tradizione narrativa che rischiava di essere dimenticata. Ha saputo infondere nuova vita a questi racconti antichi, arricchendoli con la sua sensibilità moderna e il suo stile unico.

Innovazione narrativa

La sua scrittura si distingue per la capacità di mescolare elementi realistici e fantastici, creando un’atmosfera magica e suggestiva. Ha sperimentato nuove forme narrative, utilizzando spesso la tecnica del flashback e intrecciando diverse storie e personaggi in modo complesso e avvincente.

Impegno sociale e politico

Selma Lagerlöf non ha avuto paura di affrontare temi importanti come l’emarginazione, la giustizia sociale, i diritti delle donne e la pace. Le sue opere riflettono un profondo senso di umanità e un forte impegno civile, anticipando temi che sarebbero diventati centrali nel dibattito pubblico del XX secolo.

Creazione di personaggi femminili forti

Le donne nelle opere di Lagerlöf non sono figure secondarie o stereotipate, ma personaggi complessi e indipendenti, capaci di prendere in mano il proprio destino e di sfidare le convenzioni sociali.

Infanzia e formazione

Lagerlöf crebbe ascoltando i racconti della nonna, pieni di miti e leggende nordiche. Questo nutrì il suo amore per la letteratura. All’età di sette anni, dopo aver letto Osceola di Thomas Mayne Reid, decise che sarebbe diventata una scrittrice. A causa di una lesione all’anca dalla nascita, Lagerlöf zoppicò per tutta la vita. Nel 1881, lasciò la tenuta di famiglia per studiare presso un collegio di insegnanti a Stoccolma, diventando poi insegnante in una scuola secondaria femminile a Landskrona nel 1885.

Esordio letterario e successo

Nel 1891, pubblicò il suo primo romanzo, La saga di Gösta Berling. L’opera inizialmente non ebbe successo fino a quando la traduzione danese ricevette ampi consensi critici. Furono La saga di Gösta Berling e Legami invisibili (1894) a consacrare Selma Lagerlöf come una delle più importanti scrittrici del suo tempo.

Viaggi e ispirazioni

Dopo aver vinto un premio in denaro grazie al suo primo romanzo, la scrittrice lasciò l’insegnamento e viaggiò per l’Europa con l’amica Sophie Elkan. Visitò l’Italia, dove ambientò il romanzo I miracoli dell’Anticristo (1897) in Sicilia, e viaggiò anche in Egitto e Palestina, trovando ispirazione per Gerusalemme.

La sua omosessualità

Selma Lagerlöf nascose, per tutta la vita, di essere lesbica. All’epoca, le relazioni omosessuali erano considerate un tabù ed illegali sia in Svezia che in Europa.

Incontrò la scrittrice svedese Sophie Elkan nel 1894, con la quale ebbe un legame prima di amicizia e poi sentimentale. Le lettere di Selma a Sophie furono pubblicate in una raccolta nel 1993, con il titolo Du lär mig att bli fri (Mi insegni a essere libera).

All’inizio del ‘900 ebbe una stretta relazione, probabilmente amorosa, con la filologa Valborg Olander. La loro corrispondenza fu pubblicata nel 2006 come En riktig författarhustru (La moglie di uno scrittore perbene).

le magnifiche diciotto
Le magnifiche diciotto Nobel per la letteratura

Consacrazione con il Premio Nobel

Nel 1909, Selma Lagerlöf divenne la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la letteratura. La motivazione fu «per l’elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere.» 

Nel suo discorso al banchetto del Nobel, Lagerlöf parlò del suo debito verso coloro che avevano influenzato la sua vita e la sua arte, inclusi i suoi genitori, i narratori popolari e altri scrittori.

Impegno sociale e politico

Lagerlöf sostenne attivamente i movimenti femministi nascenti. Fu anche una oppositrice dell’interventismo e condannò gli orrori della guerra nel romanzo L’esiliato. Con l’avvento del nazismo, destinò i diritti d’autore del suo ultimo volume al Comitato internazionale per il soccorso dei profughi politici, il che portò alla messa al bando delle sue opere in Germania per un anno.

Opere principali

Oltre a La saga di Gösta Berling, Lagerlöf scrisse numerosi romanzi e racconti, tra cui I miracoli dell’Anticristo, Gerusalemme, Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson attraverso la Svezia. Quest’ultimo, pubblicato nel 1907, era destinato ai ragazzi e divenne uno dei libri per bambini più amati. Altre opere includono La casa di Liljecrona (1911), L’imperatore di Portugallia (1914) e la trilogia L’anello dei Löwensköld (1925-1928).

Riconoscimenti post-Nobel

Nel 1914, divenne membro dell’Accademia Svedese. La Francia le conferì la Legion d’Onore.

Morte e eredità

Selma Lagerlöf morì il 16 marzo 1940 a Sunne a causa di un’emorragia cerebrale. La sua opera continua a essere celebrata per la sua capacità di intrecciare elementi realistici con elementi fantastici, per il suo profondo legame con la tradizione orale e per il suo impegno sociale.

Selma Lagerlöf rimane una figura fondamentale nella storia della letteratura, non solo come la prima donna a vincere il Premio Nobel, ma anche per il suo contributo unico e duraturo alla narrativa mondiale.

Cinzia Inguanta

Foto in alto: Selma Lagerlöf nel suo studio nella casa di Mårbacka – Getty Images

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