“Un libro e …” – Mildred Pierce, romanzo noir di James M. Cain

Mildred Pierce
Ascesa e caduta di Mildred Pierce: una donna divisa tra la voglia di riscatto e l’amore ossessivo e totalizzante per la figlia.

La mia proposta per questo venerdì è Mildred Pierce dello scrittore statunitense James M. Cain, un romanzo scritto nel 1941 (in Italia pubblicato da Adelphi) che mescola noir, dramma familiare e critica sociale. Mildred Pierce fa la casalinga, è sposata e ha due figlie, vive a Glendale, una tranquilla cittadina californiana. A fare da sfondo storico al racconto c’è la Grande Depressione del 1929. Questo il quadro inziale dove si incastrano le vicende narrate.

Il primo evento che porta alla rottura dell’equilibro della vita di Mildred è la separazione dal marito, Bert, che la tradisce. Improvvisatemene si trova a frequentare gli uffici di collocamento affollati e l’unico lavoro che riesce a ottenere è quello di cameriera. Cerca di risollevarsi e di offrire una vita migliore alla sua famiglia, grazie al suo talento da pasticcera riuscirà a mantenere le figlie, molto diverse l’una dall’altra. Ray, la minore, è molto affettuosa (morirà all’età di sei anni per una grave polmonite), mentre Veda, la più grande, è una ragazza ambiziosa, ma anche manipolativa e egoista.

Mildre PierceSeguendo uno dei motti del sogno americano “se lo desideri, puoi farlo”, Mildred apre una tavola calda. Con il tempo, riesce ad avere successo e divenire la proprietaria di una catena di ristoranti, accumulando ricchezza e prestigio. Accanto a lei ci sono Wally, ex amante e consulente legale, la signora Gesseler, sua vicina di casa, e Ida, prima collega di lavoro e poi spalla.  Al centro di tutti gli sforzi di Mildred per raggiungere una vita agiata c’è l’amore per sua figlia Veda, un amore ossessivo e totalizzante: «Il suo unico delitto, se ne aveva commessi, era di aver amato troppo quella creatura».

Le pagine scorrono velocemente, c’è un tocco di suspense e un filo noir che attraversa tutto il libro. La narrazione è incalzante, la scrittura è cruda e diretta, con uno stile che va dritto al cuore delle emozioni dei protagonisti. Cain ci trascina nella vita di questa donna in cerca di riscatto e ci troviamo a essere spettatori impotenti con l’urgenza di metterla in guardia da chi la circonda per il mero tornaconto. Mildred Pierce è una protagonista complessa, che suscita una certa compassione per i suoi sacrifici, ma anche una riflessione critica sui suoi errori.

Mentre il rapporto tra madre e figlia si deteriora, quest’ultima diventa sempre più distante e assetata di un lusso che Mildred non può più permettersi. Veda, con il suo atteggiamento rappresenta il lato oscuro della lotta per il successo. Il rapporto tra le due diventa il cuore pulsante del romanzo e Cain riesce a renderlo in modo molto realistico e doloroso. Il meccanismo messo in atto da Veda sembra una vera e propria tortura a base di disprezzo e indifferenza.

Dalla penna di James M. Cain, Mildred Pierce emerge come figura tragica. La donna è intrappolata tra la sua capacità di sacrificio e l’amore autodistruttivo per una figlia che la ferirà in ogni modo possibile. Un libro che esplora i temi universali dell’amore, del sacrificio, e del fallimento. Un’attenta riflessione sulla condizione femminile e sulla lotta per un’identità in un mondo che non lascia molto spazio per la debolezza.

In accoppiata con il romanzo di James M. Cain vi propongo l’omonima miniserie televisiva statunitense del 2011 (e visibile in streaming su NowTV). Composta da cinque episodi, prodotta da HBO con la regia di Todd Haynes (che aveva già diretto due dei miei film del cuore: Velvet Goldmine e Lontano dal paradiso) è un adattamento fedele e puntuale del libro.

In Italia è stata presentata fuori concorso alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per essere trasmesso subito dopo sui canali Sky. Il ruolo di Mildred Pierce è affidato a Kate Winslet, che è riuscita a portare sullo schermo la forza ma anche la vulnerabilità che caratterizza la protagonista del romanzo. Per la sua interpretazione ha raccolto molti consensi dalla critica e numerosi premi, tra cui un Golden Globe e Emmy Awards. Evan Rachel Wood interpreta, con grande talento, l’ambiziosa Veda, riuscendo a catturarne le molteplici sfaccettature.

Grazie a un meticoloso lavoro di produzione e a una fotografia eccezionale, la miniserie presenta un’accurata ricostruzione storica di Los Angeles anche se è stata girata a New York. Emerge chiaramente lo stile visivo di Haynes, scrupoloso e attento ai dettagli. La sua regia conferisce profondità ai personaggi e alle loro relazioni. L’amore ossessivo tra Mildred e Veda è esasperato dalle lunghe inquadrature che si soffermano sulla protagonista, come se anche noi prendessimo parte, in prima persona, a questo rapporto malato.

Così come il romanzo, la serie tv coinvolgente e ben realizzata. Avrete voglia di andare avanti, episodio dopo episodio per sguardo profondo e toccante sulle dinamiche familiari e sulle difficoltà di una donna di trovare la sua collocazione nel mondo. Buona visione e buon fine settimana!

Sara Simoni

Foto in alto: una scena della serie tv (da filmaffinity.com)

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