Sarah Biffin: un esempio di quanto i limiti, spesso, siano nella nostra mente

Miniaturista nell’età vittoriana, un suo autoritratto è stato venduto nel 2019 per la cifra considerevole di 137.000 sterline.

Sarah Biffin era affetta da focomelia, una malattia congenita che causa la formazione di arti corti e rudimentali, proprio come quelli di una foca da cui prende il nome. Oggi grazie all’evoluzione della medicina e agli screening prenatali è molto raro che questa malattia si manifesti.

Sarah Biffin però nacque nel 1784, in Inghilterra, in una famiglia non agiata, senza braccia e con delle piccole gambe appena formate. Nonostante le premesse così poco favorevoli, lei fece della sua vita un vero capolavoro: nel 2019 un suo autoritratto è stato venduto all’asta per la cifra considerevole di 137.000 sterline.

A soli 13 anni la famiglia la cedette a Emmanuel Dukesper, un uomo che la portava in giro per il paese per esibirla nelle fiere. Un fenomeno da baraccone, insomma. Ma lei non si lasciò sprofondare nell’autocommiserazione: imparò a leggere, a scrivere, a pettinarsi da sola e a confezionare lei stessa i suoi abiti.

Ma per lei questo non era abbastanza, con tenacia e determinazione Sarah iniziò a dipingere, tenendo il pennello con la bocca. Ebbe la fortuna (che,si sa, aiuta gli audaci) di incontrare George Douglas, conte di Morton, che rimase impressionato dal suo talento. Grazie a lui prese lezioni da William Craig, e venne  ammessa alla Royal Academy of Arts.

Dal 1821 la carriera di Sarah decollò: ricevette la medaglia dalla Royal Society of Arts e la Royal Academy accettò di esporre le sue miniature. Successivamente aprì un atelier tutto suo nel West End di Londra, a Bond Street.

Nonostante il suo successo non era però in grado di mantenersi da sola e quando il conte di Morton morì, nel 1850, le venne a mancare il principale sostegno economico. Si era separata da poco dal marito e, nonostante una pensione che le era stata assegnata dalla Regina Vittoria, Sarah iniziò una discesa verso la miseria.

Non smise di dipingere fino a pochi giorni prima della sua morte, nel 1850, all’età di sessantasei anni, dimostrando che le barriere sono solo quelle che noi stesse ci poniamo. 

Erna Corsi

Foto in alto: autoritratto, Wellcome Collection di Londra

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