Natalie Merchant, la voce del rock alternativo degli anni ’90

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Dall’esordio con i 10.000 Maniacs alla carriera solista conciliando l’attivismo civile e politico a sostegno dei più fragili.

Sta per tornare ad esibirsi dal vivo Natalie Merchant, una delle cantautrici più iconiche del panorama internazionale degli anni ’90. Ha lasciato il segno guidando i 10.000 Maniacs e ha proseguito la carriera solista conciliando l’attivismo civile e politico a sostegno dei più fragili. Manca dai palchi italiani da oltre vent’anni e presenterà il nuovo album Keep Your Courage, pubblicato lo scorso aprile.

Le date sono entrambe nel nord Italia: il 17 novembre 2023 al Teatro Dal Verme di Milano e il 18 novembre 2023 al Palazzetto San Bernardino di Chiari, in provincia di Brescia. Da sempre considerata dai critici la risposta femminile a Micheal Stipe dei R.E.M.

Natalie, nasce a New York nel 1963 da una famiglia di italo-americani (il vero cognome era Mercante). In casa tutti sono appassionati di musica, il nonno siciliano suona la fisarmonica e il mandolino, la madre ama la sinfonia e la musica classica.

Gli esordi e la carriera solista.

In modo del tutto naturale da adolescente fonda la sua prima band, chiamata Still Life. Sono i futuri 10.000 Maniacs, uno dei più importanti gruppi di rock alternativo americano di inizio anni ’90. La voce della Merchant è essenziale per generare l’impasto sonoro che unisce alla base country folk una brillantezza squisitamente pop.

Dopo 10 anni di militanza nella band, nel 1995, Natalie decide di intraprendere una strada tutta sua con l’album d’esordio Tigerlily, che affronta con delicata autorevolezza temi come l’autodeterminazione di sé e la forza del femminile. Sono passati otto dischi da quel primo urgente lavoro e la Merchant ha pubblicato da pochi mesi Keep your courage.

Il nuovo lavoro conferma un songwriting di notevole spessore, unito alla soavità della voce, che da sempre la contraddistingue come artista. I dieci brani documentano un elegante pop-folk orchestrale con archi e fiati in grande evidenza. 

Le contaminazioni sono la cifra stilistica della musicista, dai duetti con Abena Koomson-Davisvocalist afroamericana attualmente a capo del Women’s March Resistance Revival Chorus, alle ispirazioni poetiche legate a Walt Whitman a William Blake. I temi evocano la profondità dell’amore maturo, la caducità del tempo, la denuncia di un’ America che sta perdendo il suo carattere di libertà e di redenzione, in favore di diritti sempre più violati.

L’attivismo politico

Emerge con grande chiarezza la profonda umanità di Natalie Merchant, che dai primi anni 2000 è impegnata nei programmi di promozione delle Arti dello stato di New York, per avvicinare alla musica bambini in età prescolare che non avrebbero mezzi per studiare. La sua missione politica è aprire e rendere accessibile il panorama artistico al pubblico più ampio e variegato possibile.

Nel corso dei suoi 40 anni di carriera, si è rivelata una cantautrice sensibile e affascinante, ma anche un’attivista per la giustizia sociale e l’ambiente. Ha organizzato concerti di beneficenza e ha creato progetti artistici comunitari accessibili e inclusivi. Oggi Natalie è più che mai impegnata nell’abbattere le diseguaglianze e nel costruire un mondo in cui la musica e l’arte possano essere non solo conforto, ma anche strumenti di promozione e di crescita comunitaria.

Ascoltare dal vivo la potenza del suo messaggio, accompagnato dalla dolcezza del suo timbro vocale, è un’occasione da non sprecare.

Music

These are days

Wonder

Elena Castagnoli

Foto in alto: Natalie Merchant da people.com

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