Un gesto galante è sempre apprezzato, ma da qui a considerarlo un “dovere” o un’aspettativa generale, ce ne passa.
Ah, la pubblicità. Quel meraviglioso specchio della nostra società che, a volte, sembra rotto e fermo agli anni ’50. L’ultima perla che ha fatto capolino sui nostri schermi è quella di Segugio.it, il comparatore prezzi che ti promette di risparmiare. E fin qui, tutto bene. Il problema? Lo spot in questione che, invece di farci sognare sconti mirabolanti, ci riporta indietro nel tempo con una violenza quasi comica.
La scena è di una quotidianità disarmante: una coppia a cena, lei e lui. A un certo punto, lui si lancia in una richiesta che, diciamocelo, ha il sapore di un retaggio culturale duro a morire: «Ti va se facciamo alla romana? Sai adesso mi aumenta l’assicurazione della macchina…» E tac, ecco che lo spettro del patriarcato si materializza sul tavolo, tra un calice di vino e un piatto di pasta. E lo spot, forse immaginato come divertente, risulta solo patetico.
La riflessione che sorge spontanea è una sola: ma davvero, nel 2025 (sì, siamo nel 2025, controllate il calendario!), siamo ancora qui a dibattere se l’uomo debba offrire la cena alla donna? Questo stereotipo, così radicato e così stantio, è il frutto di una mentalità che vede l’uomo come il “provider”, quello che provvede, e la donna come la “beneficiaria”. Una dinamica che, francamente, ci fa sbadigliare per la sua prevedibilità.
E sorge spontanea anche la domanda che segue: perché le pubblicità, nella stragrande maggioranza dei casi, continuano a veicolare una concezione così antiquata della società e dei rapporti tra uomo e donna? È come se gli sceneggiatori vivessero in una bolla temporale, ignari dei progressi e delle (seppur lente) evoluzioni sociali che abbiamo vissuto. Forse, la loro idea di “target” è ancora legata a un pubblico che si aspetta di vedere questi ruoli cristallizzati?
E noi donne? Ci aspettiamo ancora che l’uomo paghi per noi? Sarebbe ora di sfatare questo mito. Molte di noi guadagnano, molte di noi sono indipendenti, e l’idea che un uomo debba “mantenere” o “offrire” è, nella migliore delle ipotesi, paternalistica, nella peggiore, un insulto alla nostra autonomia. Certo, un gesto galante è sempre apprezzato, ma da qui a considerarlo un “dovere” o un’aspettativa generale, ce ne passa.
Insomma, cara Segugio.it, la prossima volta che pensate a uno spot, magari fate un giro nel mondo reale. Scoprirete che le donne sanno pagare il proprio conto, e che gli uomini, a volte, hanno solo bisogno di un buon comparatore di prezzi per l’assicurazione auto, non di perpetuare stereotipi di genere.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: fotogramma della pubblicità della cena “romantica” di Segugio.it
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