Giorgia Gorlato, ritrovare l’amore per la poesia dopo tanti anni

giorgia gorlato
«Attraverso le poesie mi sento chi sono veramente. Quella vera, che non sono quando parlo con gli altri. Però quando scrivo sto nel mio mondo.»

Ci sono volte in cui le strade fanno di tutto per far incontrare le persone. Conosco Giorgia Gorlato da anni, quando mi sono trasferita ad Agliana vivevamo nello stesso palazzo. Poi lei ha cambiato casa e, dopo un po’ di tempo, è tornata ad abitare molto vicino a me. Ci incontravamo per strada, nei dintorni condivisi o in ambiti simili, ma non ho mai saputo che scrivesse poesie. Poi i social – che ogni tanto servono anche a qualcosa di buono – mi hanno mostrato il suo libro. Questo e una conoscenza in comune hanno fatto sì che le nostre strade finalmente si intersecassero, dopo aver girato un po’ l’una intorno all’altra. Così ci vediamo al tavolo di casa mia, che dista appena pochi metri dalla sua, e comincia la nostra chiacchierata.

Nella prefazione del libro, scrive che la poesia l’ha incontrata da bambina, a scuola, ma dopo ci sono stati tanti anni senza scrivere. Come ha rincontrato poi la poesia?

«La poesia l’ho rincontrata in un momento particolare della mia vita, in un momento buio in cui avevo difficoltà, problemi con l’ansia, con fobie varie. Mi mettevo a scrivere la notte, quando non c’era nessuno, quando la luce era tutta spenta, quando stavo tranquilla, rilassata. È stato così che le poesie sono ritornate nella mia vita.»

Quindi è stata una sorta di terapia?

«Sì, una terapia. Le poesie mi hanno aiutato a esprimere le mie emozioni, a comunicare agli altri il mio stato d’animo. Mi hanno salvato, sono state la mia salvezza.»

In una delle poesie parla di un baule che contiene parole private, intime, come immagino le sue poesie contengano emozioni e sentimenti più nascosti.

«Esatto. Sono sentimenti più profondi, sono dentro l’anima, cose che in un altro modo non sarei stata capace di esprimere.»

Quindi è come se la poesia fosse un veicolo.

«Sì, un veicolo. L’arte in generale è un veicolo. E la poesia è qualcosa che va molto in profondità.»

Giorgia Gorlato copertinaIn alcuni componimenti si percepisce anche un desiderio di cambiamento. Se potesse, cambierebbe qualcosa della sua vita?

«Attraverso la scrittura cerco sempre di cambiare, di vedere le cose in modo diverso. Le poesie sono questo per me, cambiare in continuazione, cercare altri modi di scrittura, migliorare. Cambiare in qualche modo lo stato d’animo che ho.»

Quindi un cambiamento nel senso evolutivo.

«Sì, evolutivo. Cosa che non possiamo dare per scontata.»

Nelle poesie ricorre a tante immagini naturali. Si incontrano farfalle, stelle, api, l’aquila… Cosa le evocano queste immagini?

«Diciamo che è un modo di vedere un mondo diverso. Attraverso le stelle ci sono i sogni, poi le farfalle, l’aquila e le api mi donano un senso di libertà.»

Nei ringraziamenti c’è una bella frase in cui incoraggia le persone a credere sempre in se stesse per raggiungere i sogni. Secondo lei, quant’è importante la fiducia in se stessi e come si fa a coltivare questa fiducia per poter raggiungere il proprio sogno?

«Tantissimo, perché se non si crede prima noi quello che facciamo, poi diventa complicato raggiungere un sogno. All’inizio non ho trovato le porte aperte sulle mie poesie. Mi dicevano tante cose, che erano troppo tristi per esempio. Poi negli anni ho acquistato maggiore fiducia, anche perché cominciavo a ricevere complimenti. Continuo ad avere fiducia e piano piano ho cominciato ad acquisire maggiore consapevolezza sulle mie capacità. Ma resta il fatto che io scrivo soprattutto per me, anche se penso che la poesia sia una terapia sia per chi scrive che per chi legge.»

Quindi come si fa a coltivare questa fiducia in se stesse e credere in quello che si vuole raggiungere?

«Se tu credi in qualcosa devi fare prima un lavoro dentro di te, che può aiutarti a trovare maggiore consapevolezza. Attraverso le poesie io mi sento chi sono veramente. Quella vera, che non sono quando parlo con gli altri. Però quando scrivo sto nel mio mondo, quando leggo sono proprio completamente diversa.»

A volte, però, non è facile resistere ai pugni di quelli che criticano. Queste persone minano un po’ la propria autostima.

«Queste persone ci sono sempre, ci sono state anche per me. Però io ho la testa dura, credo nelle mie poesie e le continuo a scrivere, anche se ci sono stati dei momenti in cui mi dicevo. “non serve a niente, cosa scrivo a fare”. Ripensandoci ora mi dico che, nonostante tutto, devo essere grata alle poesie perché mi hanno salvato da un tunnel dove non sarei più uscita.»

So che lei conosce Veronica Aquino, che ho avuto il piacere di intervistare. È stata lei a creare l’opera che è raffigurata sulla copertina del suo libro. Come vi siete conosciute?

«Ci siamo conosciute in ambito lavorativo, ma è stata l’arte a unirci. Le sue opere sono meravigliose, perché ha un animo bellissimo, lei. E il fatto di unire i suoi dipinti con le mie poesie mi piaceva, così è nato il dipinto della copertina.»

Quindi le persone che hanno l’anima incline all’arte si trovano?

«Sì, secondo me. Con Veronica c’è affinità, amicizia, ci ascoltiamo. E nella raccolta ho messo anche i disegni di mia sorella. Ho voluto mettere insieme le mie poesie, i disegni di Miriam e la copertina di Veronica. Loro mi hanno fatto un regalo prezioso.»

Le è mai successo, mentre scriveva una poesia, che scoprisse qualcosa di lei? Di avere una sorta di epifania, di illuminazione?

«Sì, Mi è successo di scrivere e poi dirmi: “ma guarda un po’ cosa avevo dentro”. Ho seguito i versi e mi hanno detto qualcosa di me. Funziona.»

Il 24 maggio presenterà il suo libro. Può darci dettagli?

«Sarò alla Sala Soci della Coop di Agliana, alle 17. Angela Nesti, che fa parte del Comitato dei Genitori dell’Istituto Comprensivo Bartolomeo Sestini, mi ha dato la possibilità di presentare il mio libro e la ringrazio, per me è un sogno che si avvera. Ci saranno musica e letture, sarà un bel pomeriggio. Se ci penso sento l’emozione crescere, ma sono veramente molto felice.»

Serena Pisaneschi

Foto in alto: Giorgia Gorlato

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