Da Tunes: “Oggi ti vengo a trovare” un racconto di Paola Gradi

paola gradi - oggi ti vengo a trovare
Fare i conti con il dolore che provocano le assenze, grandi o piccole, è una prova di coraggio alla quale siamo chiamati quotidianamente.

Domattina vado, mi sono detta la sera prima, ma quante volte ho pronunciato la stessa frase con la leggerezza d’animo di chi si illude di riuscire a farcela? La sera prima, tanto mancano almeno dieci ore, e sono le ore, è il tempo che distanzia, che fa prendere decisioni di cui poi la mattina mi pento. I pentimenti sono stati numerosi, arrivata al giorno dopo mi sono ripetuta andrò domani, non ben consapevole di quando sarebbe stato, il domani. Quel domani in cui passavo davanti e inevitabilmente dicevo oggi no.

Dalla finestra di cucina vedo la tua nuova casetta, la villetta con giardino, come la vorrei io. Vedo tutta la fila ma non so bene come sia la tua.

Stamani è successo, mi sono dovuta un po’ forzare lo ammetto, ma adesso sono grande, non ho più scuse e certe cose le devo superare.

Così ho varcato il cancello della proprietà dove adesso ti sei trasferita. Sono venuta come ero, vestita per la mia camminata, maglietta con le scritte, pantaloni rossi e cuffiette alle orecchie. Solo adesso penso che forse non era l’abbigliamento adatto, ecco cosa era lo sguardo di quelli che ho incrociato. Ma chissà poi perché si debba venire vestiti di scuro a trovare voi che abitate qui.

Mi ricordavo la zona ma non il punto esatto, comunque ti ho trovata lo stesso. Non era nelle mie intenzioni ma ho pianto, perdonami per questo, ma non ce l’ho fatta perché mi manchi, te l’ho detto a voce forse troppo alta, ho ancora alle orecchie le mie cuffiette ad attutire i suoni. Ho pensato che non ti ho portato nulla, che maleducata, vengo a trovarti nella casa nuova e nemmeno un fiore, allora ne ho fatto un mazzolino di quelli che crescono intorno e te l’ho lasciato sulla soglia, di gialli non ne avevi nel tuo giardino.

Pensavo di restare un istante invece non riuscivo a venire via, e adesso ho quella cosa nel petto che rende pesante il respirare, ma non è così che devo essere, adesso accendo la musica e, canticchiando, inizio la mia passeggiata.

Paola Gradi

In alto: foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay 

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